Air Italy-Meridiana, il tramonto
Con la chiusura dell’aerolinea se ne va un pezzo di storia dell’aviazione italiana nato nel 1963 in Costa Smeralda
Stop alla storia di due compagnie aeree in un colpo solo; fine di un progetto nato come un sogno 57 anni fa; secondo fallimento degli investimenti delle compagnie del Golfo in Italia. C’è tutto questo dietro la messa in liquidazione in bonis di Air Italy decisa nei giorni scorsi dai due azionisti,Alisarda e Qatar Airways, non senza dissidi. La prima, che fa capo all’Aga Khan, da cui nacque tutto il progetto del vettore sardo nel lontano 1963, ha voluto interrompere ogni ulteriore finanziamento dopo i quasi 400 milioni di euro di passivo in due anni; la seconda, subentrata tre anni or sono con il 49 per cento, che avrebbe voluto andare avanti nel progetto ambizioso partito ufficialmente nel 2018 e mai veramente decollato.
STORIE INCROCIATE
La chiusura delle operazioni di Air Italy significa la chiusura anche di quelle di Meridiana, che nel lontano 1991 aveva raccolto l’eredità di Alisarda. I destini di Air Italy e Meridiana si erano incrociati nel 2011 quando la compagnia sarda aveva portato sotto le proprie ali il vettore charter fondato e guidato dal comandante Giuseppe Gentile, passato poi alla guida del nuovo soggetto con il ruolo di amministratore delegato. Un piano con grandi ambizioni che spaziava dal charter alla linea conservando entrambi i certificati, ma mantenendo attivo solamente il brand dell’Aga Khan. Ma il progetto Air Italy-Meridiana si sviluppa in anni già non troppo facili per il trasporto aereo in generale e quello di casa nostra in particolare, e i conti della compagnia non riescono mai veramente a decollare. Dal 2014 in poi ai vertici della compagnia si succedono vari cambi e partono piani di rilancio, ma la situazione resta sempre in bilico. Poi il colpo a sorpresa di Akbar Al Baker: il ceo di Qatar Airways annuncia di avere rilevato il 49 per cento della compagnia e lancia la sfida ad Alitalia:“Diventeremo noi la prima compagnia in Italia”.
Il decollo ufficiale risale a due anni fa e si parte con un colpo a sorpresa: il vettore volerà con una nuova livrea e il nome di Air Italy, giudicato più facilmente riconoscibile nel mondo. Perché è proprio sui voli internazionali e a lungo raggio che la nuova creatura di Al Baker con l’Aga Khan vuole fare la differenza. E promette una flotta da 50 aerei.Arrivano i voli su Stati Uniti,Thailandia, India, ma le ultime due vengono chiuse dopo breve tempo. Qualcosa non funziona e il chief operating officer vira su Stati Uniti e Maldive, ma il 2018 si chiude con 160 milioni di perdite e il 2019 non sembra cambiare rotta. Si fermano i B737 Max e nuovi aerei non arrivano. Il resto è storia nota.
IL GRANDE SOGNO
Se è l’Aga Khan quello che nel 1963 aveva fatto partire Alisarda per valorizzare il turismo in Sardegna e in particolare nella Costa Smeralda, lo stesso Aga Khan e la sua Alisarda hanno definitivamente staccato la spina a Air Italy. Chiudendo di fatto un progetto che probabilmente oggi non riusciva più ad avere ragione d’essere. Del resto con l’ingresso di Qatar Airways il baricentro della compagnia si era spostato dalla Sardegna a Milano Malpensa e i voli da e per la Sardegna si sono man mano ridotti all’osso, tanto che in discussione era entrata anche la stessa base di Olbia. Forse un po’ troppo da accettare per il creatore di AlisardaMeridiana, che ha anche perso in questi anni una incalcolabile quantità di miliardi di vecchie lire prima e centinaia di milioni di euro dopo.
INCOMPATIBILITÀ
Etihad prima e Qatar Airways dopo.Alitalia da una parte,Air Italy dall’altra. Ovvero due fallimenti per altrettanti tentativi di investire nel trasporto aereo in Italia. Il progetto Etihad su Alitalia e quello di Qatar Airways per Air Italy si sono entrambi interrotti nel giro di poco più di due anni nonostante le grandi ambizioni.Troppe differenze, forse.