Cuba reagisce: «Investiamo per crescere»

Cuba e l’Italia: un binomio ad altissimo potenziale, per il quale occorre fare di più. Sono state queste le parole dell’Ambasciatore cubano nella Penisola, Josè Carlos Rodriguez Ruiz, che vede nel turismo un fattore fondamentale per lo sviluppo del Paese in toto.

Le difficoltà

“Fino a oggi abbiamo dimostrato non soltanto una forte capacità di resistenza, ma anche l’abilità nel crescere confrontandoci con le avversità”. Difficoltà che hanno avuto un impatto inevitabile sui numeri del 2019: -9,2 per cento gli arrivi internazionali, con un calo che interessa anche i nostri connazionali diretti sull’Isla Grande. “Nel 2019 sono stati 133.436 i turisti italiani arrivati nel nostro Paese spiega Barbara Cruz, direttore marketing del Ministero del Turismo di Cuba -. Una cifra che è ben al di sotto delle previsioni e degli obiettivi che ci eravamo posti”. A livello globale, questi dati sono certamente la conseguenza dell’intensificazione del blocco economico, finanziario e commerciale da parte degli Stati Uniti, che include il divieto per le navi da crociera di entrare a Cuba e la sospensione dei voli charter, che attualmente possono raggiungere soltanto L’Avana.

Lo sviluppo del Paese

Ma il turismo cubano è vivo e lo dimostrano gli investimenti fatti nel corso del 2019. “Si tratta di una somma di oltre 3 miliardi di dollari, denaro impiegato per la modernizzazione di numerosi hotel e l’inaugurazione di circa 4mila camere” specifica Cruz. Tra le new entry il Meliá Internacional a Varadero, l’Hotel Paradiso Los Cayos a Cayo Santamaria appena aperto e l’Hotel Kempinski a Cayo Guillermo, con 245 camere. “Entro il 2020 saranno completate 26 ulteriori strutture ricettive per circa 4.200 camere” conclude Cruz. A tutto questo vanno aggiunti i progetti per la costruzione del primo parco tematico ad alta tecnologia a Varadero e un processo di informatizzazione per raggiungere “la copertura wi-fi nella maggior parte delle principali mete turistiche”. G.G.