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La crescita interrotta

Secondo l’Istat diminuisco­no dell’8,8 per cento le vacanze dei nostri connaziona­li; in calo sono soprattutt­o gli short break. È stato prenotato sul web quasi il 60 per cento degli alloggi

- S.G.

Gli italiani non rinunciano a viaggiare, anche se la fase di ripresa del turismo interno, avviata nel 2016, si è interrotta. A sancirlo è il report Istat sui ‘Viaggi e Vacanze in Italia e all’estero per l’anno 2019’, che evidenzia come i viaggi dei residenti in Italia lo scorso anno siano stati 71 milioni 883mila, per un totale di 441 milioni 155mila pernottame­nti. Un dato in assoluto rilevante, che rimane sopra i livelli registrati nel 2017 ma che, se paragonato al 2018, rappresent­a un calo di 8,8 punti percentual­i, mentre invece i pernottame­nti rispetto all’anno precedente sono scesi del 5 per cento.

Dopo un triennio di crescita, dunque, il turismo interno subisce un parziale arretramen­to, con un decremento maggiore per le vacanze brevi, scese di 13 punti rispetto al 2018. Il dato positivo è che, però, a fronte di una diminuzion­e degli short break gli italiani non sacrifican­o le vacanze lunghe. Queste ultime, infatti, si mantengono oltre i 35 milioni e, oltretutto, si allungano ulteriorme­nte, seppur di poco: la durata media dei viaggi nel 2019 si attesta, infatti, a 5,7 notti, mentre invece la durata media dei viaggi di lavoro scende a 3,5 notti contro le 4 del 2018.

La maggior parte delle vacanze più lunghe ha una durata compresa fra le 4 e le 7 notti.

LA STAGIONALI­TÀ RIMANE CORTA

Il problema degli operatori turistici, si sa, è quello di allungare una stagionali­tà che, in Italia, è ancora troppo concentrat­a nei mesi estivi. Nonostante tutti gli sforzi, però, sembra che l’obiettivo non sia stato raggiunto. Secondo l’Istat, infatti, i viaggi continuano a svolgersi soprattutt­o nel trimestre estivo, che si conquista il 38,8 per cento di share e oltretutto registra una durata media, pari a 8,1 notti, doppia rispetto a quella degli altri trimestri dell’anno. I tre mesi più caldi sono, quindi, quelli in cui si verifica la più alta concentraz­ione di vacanze: partono, infatti, circa 23 milioni di persone, più di un terzo della popolazion­e italiana, senza variazioni rispetto al 2018.

Ed è sempre in estate che predominan­o le vacanze lunghe: il 51,4 per cento dura almeno una settimana.

PIÙ VIAGGIATOR­I DAL NORD

Strettamen­te legata alla capacità di spesa è la composizio­ne del turisti italiani per area geografica. La maggior parte di loro, infatti, vive nel NordEst, da cui proviene il 35,2 per cento del totale dei viaggiator­i.

Il 30 per cento dei turisti proviene, invece, dal Nord-Ovest.

LE REGIONI DEL CUORE

Ma quali sono le regioni più visitate dai nostri connaziona­li? L’Istat non ha dubbi: la Toscana è la star dei vacanzieri, seguita da Emilia Romagna, Lazio, Lombardia e Veneto.Alla cinquina, quest’anno, si aggiunge un’altra regione: il Trentino Alto Adige.Tutte e sei insieme raccolgono il 52,7 per cento dei viaggi interni, con quote che oscillano tra il 6,7 per cento del Trentino Alto Adige e il 10,7 per cento della Toscana. Per quanto riguarda, invece, la nicchia specifica delle vacanze più lunghe, la regione più gettonata è la Puglia, specialmen­te durante il trimestre estivo. In inverno, invece, la scelta ricade sul Trentino Alto Adige, che catalizza il 29,5 per cento di tutte le vacanze lunghe in questo periodo dell’anno.

Se i soggiorni interni sono in diminuzion­e, opposta è la tendenza per le vacanze all’estero degli italiani. Queste ultime, che rappresent­ano il 28,8 per cento di tutte le vacanze, sono aumentate del 6,9 per cento rispetto al 2018.

Anche nel 2019, poi, Internet si conferma il canale preferenzi­ale di prenotazio­ne dell’alloggio. Nel 58,2 per cento dei casi, infatti, si prenota via web. Circa il 69 per cento dei booking avviene tramite intermedia­ri, mentre nel restante 31 per cento dei casi si parla di prenotazio­ne diretta.

Esaminando, invece, la tipologia di vacanza preferita, se è il mare a farla da padrone con il 47,5 per cento delle scelte, le città seguono a ruota con il 45,3 per cento, eguagliand­o quasi le mete balneari. In realtà, però, essendosi la vacanza leggerment­e allungata i luoghi di interesse aumentano e i soggiorni al mare si combinano, nel 32,1 per cento dei casi, con la visita di una o più città.

SOLO RIPOSO E SVAGO

Lo stress, poi, gioca brutti scherzi: rispetto all’anno prima, infatti, aumenta la quota di vacanzieri che, per combatterl­o, non intende svolgere particolar­i attività durante la propria vacanza, dedicandol­a completame­nte a riposo e divertimen­to.Attività culturali ed escursioni alla scoperta del patrimonio naturalist­ico del nostro Paese sono, dunque, decisament­e meno praticate rispetto all’anno prima.

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Per il secondo anno consecutiv­o la Puglia risulta essere la regione più frequentat­a dai nostri connaziona­li in occasione delle vacanze lunghe, specialmen­te durante il trimestre estivo e quello primaveril­e
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