Match Point I timori di Debellini
Il presidente di Th Resorts tenta una lettura della situazione e delle sfide che si prospettano sul futuro del comparto alberghiero
“Difficile immaginare oggi cosa accadrà quest’estate. La stagione rischia di essere pesantemente compromessa”. Graziano
Debellini, presidente di Th Resorts, risponde al telefono e prova ad analizzare il momento con TTG Italia. Un momento fatto di ansia, paura e attesa.
Presidente, quando finirà tutto questo il turismo avrà un altro volto?
Credo che tutto sarà completamente stravolto. Dalle abitudini al lavoro. Difficile immaginare oggi cosa avranno in tasca gli italiani per pensare alle vacanze. Noi abbiamo disegnato due scenari.
Uno di questi prevede un leggero ritorno di prenotazioni per l’estate o sbaglio?
Nella prima ipotesi che abbiamo fatto il turismo ripartirà in autunno e praticamente avremo perso un anno o quasi.
Nella seconda ipotesi?
Ci sarà una ripartenza delle prenotazioni con il freno a mano tirato in estate e possibili cali del 60 per cento delle presenze. Il Mare Italia sarà una delle poche possibilità, credo.
Lei ipotizza un turismo di prossimità. La riscoperta del luogo vicino?
Sarà indubbiamente un turismo meno globale. Attraversiamo un periodo difficile, impensabile sino a poche settimane fa e aspettiamo qualche segnale positivo. Ma ci vuole pazienza e rispetto delle regole. Detto questo, la vacanza sarà molto più vicina a casa nostra e tutto avrà altri ritmi e altre pretese, forse.
Come vi siete organizzati in Th Resorts?
Abbiamo attivato l’unità di crisi e messo il 90 per cento del personale in smart working per la gestione di prenotazioni, cancellazioni e spostamenti.Al momento cerchiamo di essere molto flessibili con tutte le attività.
Tante cancellazioni?
Direi tante sospensioni per luglio e agosto. Stiamo tranquillizzando i clienti. Di fronte a causa di forza maggiore, cosa possiamo fare? Cercare dialogo e dare disponibilità.
Soddisfatto delle misure prese dal Governo per sostenere il turismo?
Non ho intravisto alcun segnale di sostegno pieno al comparto. Se non cambieranno
“Non ho intravisto alcun segnale di sostegno pieno al settore turistico”
GRAZIANO DEBELLINI
Presidente Th Resorts
qualcosa andremo incontro ai fallimenti di molte aziende. Abbiamo le strutture chiuse, con i costi di prima e senza entrate. Poi, questi rinvii fiscali sono ridicoli. Nessun aiuto tangibile. Confindustria fa bene a premere per una revisione del decreto.
Dalle banche arrivano segnali di apertura?
Gli istituti di credito stanno fornendo qualche segnale incoraggiante. Sono più consapevoli. Penso a Intesa SanPaolo, per esempio.
In questi momenti emerge forte la bassa capitalizzazione del comparto.
Parliamo di un settore che vive di cassa e non di strategie. Perdere tanti mesi sarà devastante. Sarà importante ripartire con
una testa diversa, con processi nuovi e apertura massima al cambiamento.
Non abbiamo parlato delle vostre strutture in montagna. La chiusura anticipata quanto peserà sull’anno finanziario?
Siamo stati costretti ad anticipare la chiusura degli alberghi in una fase importante del business con perdite del 25-30 per cento del fatturato.
Cosa pensa della possibile nazionalizzazione di Alitalia?
Per ora è un’ipotesi, ma vista la situazione si potrebbe andare verso questa direzione. Adesso anche questa vicenda ha preso contorni diversi.
Le compagnie europee chiedono aiuti statali, però Az negli anni passati ha già ricevuto una serie di prestiti…
Come dicevo prima, ora deve essere vista con un occhio diverso.
Cosa faranno intanto gli altri vettori europei e come cambierà il trasporto aereo?
Si andrà comunque verso network più ridotti e flotte meno ampie. La compagnia nazionale ci servirà per la ripresa, ma sarà bene fare scelte di strategia. Non sempre con il fiato corto.