La grande corsa del travel all’innovazione
Tutto sembra ancora da definire. L’Intelligenza artificiale è uno strumento tanto recente quanto in rapida evoluzione per capire esattamente che impatto potrà avere. E il turismo pare più che altri in attesa di comprendere esattamente quali potranno essere gli sviluppi.Attualmente, le prime applicazioni dell'intelligenza artificiale sono volte soprattutto a migliorare i processi e a renderli più intuitivi e funzionali per l'utente finale.
Tra i primi strumenti, i plugin messi a punto da Expedia e Kayak consentono a ChatGpt di connettersi con il database delle Ota in questione. In pratica, quando gli utenti chiederanno all'IA informazioni sui viaggi, il software elaborerà una risposta andando ad attingere dalle soluzioni di Expedia e Kayak, con relativi link di prenotazione.
Air India invece, sta mettendo a punto un sistema per migliorare le chat di risposte automatiche, basandosi appunto sull’intelligenza artificiale che andrà a sostuire i ‘vecchi’ Bot.
Poi c’è eDreams, che si sta 'allenando' per lavorare sul fronte della personalizzazione dell'offerta, collaborando con Google per la messa a punto di un sistema in grado di proporre soluzoni customizzate. Quest’ultimo fronte sembrerebbe uno dei più promettenti, anche se per il momento forse il meno immediato da mettere in campo. A sottolineare l’importanza di questo utilizzo è anche Aroa Fernández, specialista in dati e intelligenza artificiale di Microsoft, in una lunga intervista a Hosteltur. Secondo Fernández, però, non ci sarà solo questo aspetto: i software saranno in grado di sollevare i dipendenti dalle mansioni ripetitive che non aggiungono valore all’esperienza turistica, come i sistemi di riconoscimento facciale per il check-in o l’espletamento delle questioni burocratiche. Ma è sul medio e lungo periodo, prosegue, che arriveranno gli effetti più dirompenti, ad esempio con il trasporto autonomo o la pulizia automatizzata delle stanze.