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L’identikit della vacanza mare

L’Osservator­io Jfc delle destinazio­ni balneari offre uno spaccato sulle novità del prodotto

- DI CRISTINA PEROGLIO

L’estate degli italiani resta, sempre e comunque, quella al mare. Passano gli anni, passano le guerre e anche le pandemie, ma per i nostri connaziona­li il Mare, quello con la maiuscola, è identifica­to come il vero, inossidabi­le sinonimo di vacanza.

La conferma arriva dall’Osservator­io italiano Jfc delle destinazio­ni balneari, che ha portato alla luce questo dato: se si chiede agli italiani cosa non può assolutame­nte mancare nella vacanza estiva, la risposta principale, con il 20,2 per cento di scelte, è, appunto, il mare.Tutto questo nonostante la stagione sia partita in ritardo per il maltempo e sia caratteriz­zata dal caro prezzi.

I DATI DELLA SUMMER

Nell’estate del 2023, dice l’osservator­io, le previsioni indicano un fatturato del comparto balneare nazionale, che comprende ricettivo e servizi, pari a 32 miliardi e 911 milioni di euro, con un incremento sul 2022 del 9,1 per cento e in crescita anche sul 2019, del 3,3 per cento.

L’analisi Jfc sottolinea, però, come questa crescita sia da attribuire all’aumento dei prezzi della vacanza balneare nel suo complesso. L’incremento delle presenze, infatti, pur essendo registrabi­le, non è così deciso da giustifica­re un aumento di fatturato di queste proporzion­i. L’estate 2023 dovrebbe far registrare 415 milioni di presenze, suddivise fra 333 milioni 922mila italiani e 81 milioni 084mila stranieri. La crescita totale sul 2022 è del 3,2 per cento, mentre sul 2019 è dello 0,8 per cento.Va inoltre considerat­o che nella quota di presenze l’osservator­io ha calcolato anche i cosiddetti ‘day user’, ossia i turisti che non pernottano in destinazio­ne, ma utilizzano comunque i servizi riconducib­ili alla vacanza balneare. In questo caso, le presenze scendono a 254 milioni 781mila, mentre i day user sono 162 milioni 058 mila.

PREZZI IN SALITA

Convitato di pietra, ma neppure poi tanto, delle vacanze estive 2023, è l’incremento dei prezzi. Secondo l’analisi di Jfc, la crescita media a livello nazionale dei costi della vacanza si colloca su un 12,6 per cento, ma le differenze fra aree e diversi servizi sono significat­ive. Gli alberghi del Centro-Nord, ad esempio, hanno aumentato i prezzi del 9,5 per cento, quelli del Sud e isole del 14,2 per cento; le strutture plein air sono crescute del 18,6 per cento e l’extralberg­hiero del 13,2. I servizi di spiaggia hanno subito un incremento dei prezzi dell’ 11,7 per cento, la ristorazio­ne del 18,3, i costi del viaggio dell’11,1. Ma si trovano anche, sparse su tutto il territorio nazionale, strutture ricettive che hanno apportato un 30 per cento di incremento, così come altre che, invece, hanno mantenuto prezzi invariati.

I TREND E I RITI

Non si passa attraverso una pandemia senza che si modifichin­o nel profondo le esigenze delle persone. Così, le vacanze 2023 mostrano una serie di nuovi ‘ riti’, come li chiama l’indagine di Jfc. La vacanza si fa trasformat­iva, per cambiare qualcosa della propria esistenza, oppure aggregativ­a, con gli amici. E ancora salutista, per prendersi cura di sè, o educativa, per imparare qualcosa di nuovo. I nuovi trend globali inquadrano, inoltre, un proseguime­nto del cosiddetto ‘revenge travel’, ma anche la volontà di viaggiare responsabi­lmente, possibilme­nte nella natura. E emerge una nuova tendenza, il ‘lisness’, che potrebbe andare a sostituire il bleisure: non più qualche momento di vacanza nel corso di un viaggio di lavoro, ma, al contrario, qualche momentod i lavoro nel corso di un viaggio leisure.

FORTI CONTRASTI

Le caratteris­tiche della stagione in corso, a parte la partenza lenta dovuta al maltempo, vedono un diversific­arsi fra gli short break, per i quali ci si accontenta di strutture più cheap, e la vacanza lunga, per la quale quale si sceglie maggiore qualità. E se si abbandona il servizio di pensione completa, si cercano strutture disponibil­i ad accogliere gli animali, mentre trionfa il binomio relax al mare ed enogastron­omia del territori, possibilme­nte raggiungib­ile senza dover prendere la propria auto.

Si accentuano, inoltre, le polarizzaz­ioni: aumentano i prodotti luxury e, in contrappos­izione, si rafforza la ricerca di offerte economy; cresce la richiesta di destinazio­ni digital detox, e insieme si prediligon­o località iperconnes­se; e ancora, si cercano destinazio­ni per ritrovare se stessi accanto ad altre aggreganti, dove mettersi in vetrina.

LA STAR DELL’ANNO

Anche quest’anno l’indagine di Jfc incorona la meta regina dell’estate. La palma d’oro va a Rimini, seguita da Jesolo e da Milano Marittima. E poi ancora Riccione quarta, Alghero al quinto posto e, a seguire, Gallipoli, Forte dei Marmi, Cesenatico, Polignano a Mare e Capri.

La regione più desiderata dagli italiani per una vacanza balneare è, invece, la Sardegna, citata dal 20,7 per cento del campione. Seguono la Puglia con il 13,8 per cento e, sul terzo gradino del podio, la Sicilia con il 7,9.

 ?? ?? Qui a fianco la classifica delle prime 10 mete mare italiane secondo l’Osservator­io Jfc delle destinazio­ni balneari per il 2023. Sotto, nell’infografic­a, i dati principali delle vacanze mare 2023: fatturato, presenze, durata del soggiorno e prezzi
Qui a fianco la classifica delle prime 10 mete mare italiane secondo l’Osservator­io Jfc delle destinazio­ni balneari per il 2023. Sotto, nell’infografic­a, i dati principali delle vacanze mare 2023: fatturato, presenze, durata del soggiorno e prezzi

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