L’identikit della vacanza mare
L’Osservatorio Jfc delle destinazioni balneari offre uno spaccato sulle novità del prodotto
L’estate degli italiani resta, sempre e comunque, quella al mare. Passano gli anni, passano le guerre e anche le pandemie, ma per i nostri connazionali il Mare, quello con la maiuscola, è identificato come il vero, inossidabile sinonimo di vacanza.
La conferma arriva dall’Osservatorio italiano Jfc delle destinazioni balneari, che ha portato alla luce questo dato: se si chiede agli italiani cosa non può assolutamente mancare nella vacanza estiva, la risposta principale, con il 20,2 per cento di scelte, è, appunto, il mare.Tutto questo nonostante la stagione sia partita in ritardo per il maltempo e sia caratterizzata dal caro prezzi.
I DATI DELLA SUMMER
Nell’estate del 2023, dice l’osservatorio, le previsioni indicano un fatturato del comparto balneare nazionale, che comprende ricettivo e servizi, pari a 32 miliardi e 911 milioni di euro, con un incremento sul 2022 del 9,1 per cento e in crescita anche sul 2019, del 3,3 per cento.
L’analisi Jfc sottolinea, però, come questa crescita sia da attribuire all’aumento dei prezzi della vacanza balneare nel suo complesso. L’incremento delle presenze, infatti, pur essendo registrabile, non è così deciso da giustificare un aumento di fatturato di queste proporzioni. L’estate 2023 dovrebbe far registrare 415 milioni di presenze, suddivise fra 333 milioni 922mila italiani e 81 milioni 084mila stranieri. La crescita totale sul 2022 è del 3,2 per cento, mentre sul 2019 è dello 0,8 per cento.Va inoltre considerato che nella quota di presenze l’osservatorio ha calcolato anche i cosiddetti ‘day user’, ossia i turisti che non pernottano in destinazione, ma utilizzano comunque i servizi riconducibili alla vacanza balneare. In questo caso, le presenze scendono a 254 milioni 781mila, mentre i day user sono 162 milioni 058 mila.
PREZZI IN SALITA
Convitato di pietra, ma neppure poi tanto, delle vacanze estive 2023, è l’incremento dei prezzi. Secondo l’analisi di Jfc, la crescita media a livello nazionale dei costi della vacanza si colloca su un 12,6 per cento, ma le differenze fra aree e diversi servizi sono significative. Gli alberghi del Centro-Nord, ad esempio, hanno aumentato i prezzi del 9,5 per cento, quelli del Sud e isole del 14,2 per cento; le strutture plein air sono crescute del 18,6 per cento e l’extralberghiero del 13,2. I servizi di spiaggia hanno subito un incremento dei prezzi dell’ 11,7 per cento, la ristorazione del 18,3, i costi del viaggio dell’11,1. Ma si trovano anche, sparse su tutto il territorio nazionale, strutture ricettive che hanno apportato un 30 per cento di incremento, così come altre che, invece, hanno mantenuto prezzi invariati.
I TREND E I RITI
Non si passa attraverso una pandemia senza che si modifichino nel profondo le esigenze delle persone. Così, le vacanze 2023 mostrano una serie di nuovi ‘ riti’, come li chiama l’indagine di Jfc. La vacanza si fa trasformativa, per cambiare qualcosa della propria esistenza, oppure aggregativa, con gli amici. E ancora salutista, per prendersi cura di sè, o educativa, per imparare qualcosa di nuovo. I nuovi trend globali inquadrano, inoltre, un proseguimento del cosiddetto ‘revenge travel’, ma anche la volontà di viaggiare responsabilmente, possibilmente nella natura. E emerge una nuova tendenza, il ‘lisness’, che potrebbe andare a sostituire il bleisure: non più qualche momento di vacanza nel corso di un viaggio di lavoro, ma, al contrario, qualche momentod i lavoro nel corso di un viaggio leisure.
FORTI CONTRASTI
Le caratteristiche della stagione in corso, a parte la partenza lenta dovuta al maltempo, vedono un diversificarsi fra gli short break, per i quali ci si accontenta di strutture più cheap, e la vacanza lunga, per la quale quale si sceglie maggiore qualità. E se si abbandona il servizio di pensione completa, si cercano strutture disponibili ad accogliere gli animali, mentre trionfa il binomio relax al mare ed enogastronomia del territori, possibilmente raggiungibile senza dover prendere la propria auto.
Si accentuano, inoltre, le polarizzazioni: aumentano i prodotti luxury e, in contrapposizione, si rafforza la ricerca di offerte economy; cresce la richiesta di destinazioni digital detox, e insieme si prediligono località iperconnesse; e ancora, si cercano destinazioni per ritrovare se stessi accanto ad altre aggreganti, dove mettersi in vetrina.
LA STAR DELL’ANNO
Anche quest’anno l’indagine di Jfc incorona la meta regina dell’estate. La palma d’oro va a Rimini, seguita da Jesolo e da Milano Marittima. E poi ancora Riccione quarta, Alghero al quinto posto e, a seguire, Gallipoli, Forte dei Marmi, Cesenatico, Polignano a Mare e Capri.
La regione più desiderata dagli italiani per una vacanza balneare è, invece, la Sardegna, citata dal 20,7 per cento del campione. Seguono la Puglia con il 13,8 per cento e, sul terzo gradino del podio, la Sicilia con il 7,9.