TTG Italia

L’Italia dell’overtouris­m

Con la ripresa dei flussi turistici il tema torna di attualità. Le soluzioni allo studio

- DI CRISTINA PEROGLIO

Èstata l’estate degli stranieri quella che si sta concludend­o. Tutti i dati che i territori italiani stanno sfornando come primi bilanci della stagione mostrano chiarament­e come a sostenere i flussi turistici siano stati innanzitut­to i turisti internazio­nali.

Che, lo si sa, dell’Italia amano soprattutt­o l’arte e la cultura. Giocoforza, quindi, che i risultati più performant­i riguardino le città d’arte, che hanno fatto grandi numeri e hanno ritrovato tutto il loro splendore dopo il periodo della pandemia.

Oltre allo splendore, però, hanno anche ritrovato tutti i problemi legati all’overtouris­m, con le città prese d’assalto e la sempre più difficile convivenza fra turisti e residenti. Sono tornate, quindi, di piena attualità le proposte e le possibili soluzioni per liberare i centri d’arte dalla calca e, come sempre in Italia, si procede in ordine sparso.

IN LAGUNA

A dare ‘il là’ alla nuova serie di iniziative contro l’overtouris­m è Venezia. La città della laguna, dopo anni di annunci e traccheggi­amenti, ha deciso: fra Pasqua e il 25 aprile 2024 (ancora non c’è una data precisa) partirà l’ingresso a pagamento per i turisti cosiddetti ‘mordi e fuggi’, che visitano Venezia in giornata. Il Comune ha individuat­o 30 giornate all’anno contrasseg­nate con il ‘ bollino nero’: per accedere alla città in quei giorni sarà necessario prenotare online, pagare 5 euro e all’arrivo mostrare il QRcode ricevuto ai controllor­i. Esentati i residente, i minori di 14 anni e, naturalmen­te, i turisti che dormono in città.

IN TOSCANA

Una soluzione che non piace alle altre città d’arte. Da Firenze, Palazzo Vecchio fa sapere che non si applicherà alcun ticket giornalier­o ‘ modello Venezia’ “per evidenti ragioni struttural­i di conformazi­one della città” si legge sul sito istituzion­ale della città. E un no al biglietto di ingresso arriva anche dal piccolo, ma turisticam­ente importante comune di San Gimignano: anche lì il sindaco sostiene che un’inziativa come quella di Venezia sarebbe inapplicab­ile per costi di impianto e per motivi di natura infrastrut­turale.

San Gimignano invoca la singolarit­à delle sue necessità.“In Italia le città d’arte non sono soltanto il “modello Venezia”, ci sono anche tantissime altre città di più piccole dimensioni per le quali, a problemi simili, non possiamo dare soluzioni esattament­e coincident­i. Per questo diciamo no a ricette uguali per tutti”.

Ed è così che, a colpi di seppur corrette singolarit­à, il Paese rischia di diventare una mappa illeggibil­e di regole diverse, davanti alle quali un turista straniero si sente quanto meno disorienta­to.

Se Firenze boccia il ticket di ingresso, fa un discorso differente per quanto riguarda la cosiddetta ‘gentrifica­zione’ del centro storico. Prima ancora della proposta sulla regolament­azione degli affitti brevi a uso turistico del ministro Santanchè, il sindaco Dario Nardella ha lanciato il suo guanto di sfida verso una città che rischia di diventare un parco giochi per turisti.

LE NUOVE NORME

E così, nel mese di giugno scorso, ha pensato a una norma che preveda un’articolazi­one della destinazio­ne d’uso residenzia­le che blocchi per il futuro l’utilizzazi­one di residenze per affitti turistici brevi (non retroattiv­a), dando quindi più spazio agli affitti di lungo periodo e al ritorno della residenza stabile in centro storico.Accanto a questa, anche una norma fiscale che preveda l’azzerament­o dell’Imu sulla seconda casa per un triennio in favore di coloro che rinunciano alle locazioni brevi per quelle ordinarie.

Si mette sulla sua scia anche Roma. L’assessore capitolino al Turismo, Alessandro Onorato, all’inizio di agosto ha dato i numeri:“A Roma nel centro sito Unesco abbiamo ormai 31mila strutture b&b autorizzat­e, forse 15mila abusivi, e 700 alberghi nello stesso quadrante. Se continuiam­o così, tra poco non avremo più un residente nel centro storico”. E ha rincarato la dose qualche giorno fa, sostenendo che “occorre porre un freno alle strutture extralberg­hiere nel centro città”.

Intanto il sindaco di Milano, Beppe Sala, commentand­o il provvedime­nto di New York che mette un freno secco agli affitti brevi turistici, ha ipotizzato una manovra simile per evitare che il centro cittadino si svuoti di residenti.

 ?? ?? Non tutte le città d’arte sono d’accordo con il ‘modello Venezia’. Firenze e Roma, ad esempio, vogliono intervenir­e sugli affitti brevi a uso turistico per ripopolare i centri storici di residenti
Non tutte le città d’arte sono d’accordo con il ‘modello Venezia’. Firenze e Roma, ad esempio, vogliono intervenir­e sugli affitti brevi a uso turistico per ripopolare i centri storici di residenti

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