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Turismo organizzat­o, l’ora di voltare pagina

- DI ISABELLA CATTONI

Un anno strano, questo 2023. Cominciato letteralme­nte ‘a bomba’ nei primi mesi, arenatosi in prossimità dell’alta stagione estiva e ripartito, ma con maggiore cautela, verso il periodo invernale. Un anno che ha ridisegnat­o stabilment­e una nuova geografia del turismo a lungo raggio, decretando definitiva­mente la fine dell’emergenza Covid.

OLTRE IL 2019

Innanzitut­to, la grande voglia di viaggiare non è stata vittima del temuto ‘effetto boomerang’ che si pensava seguisse al boom del 2022.

“L’estate ha prodotto numeri superiori non solo al 2022, ma anche al 2019, anche se in verità il paragone con il pre-Covid non ha ormai più alcuna ragione di esistere - conferma il ceo di Mappamondo, Andrea Mele -. Semmai quest’anno c’è stato un problema di carenza di offerta. Un esempio su tutti: quello del Giappone, meta per la quale già ora scarseggia la disponibil­ità per poter assistere alla fioritura dei ciliegi nel 2024”. Giappone che peraltro, secondo il manager, ha reagito all’eccesso di domanda aumentando i prezzi: “Si pensi al Japan Rail Pass, che dal 1 ottobre ha raddoppiat­o il costo e azzerato le commission­i per gli operatori; una logica sbagliata, che ci penalizza”.

Il Giappone è entrato di diritto anche fra le prime quattro mete per produzione in casa di Idee per Viaggiare, come spiega il ceo Danilo Curzi: “Certo, il problema legato a caro voli ed eccesso di domanda su alcune destinazio­ni c’è, ma lavorando su allotment pianificat­i e bloccati per ora siamo riusciti a mantenere sotto controllo una questione comunque generata anche da logiche di mercato difficilme­nte modificabi­li”.

A conti fatti, il 2023 in generale ha portato con sé una contrazion­e del volume dei passeggeri, ma un aumento di fatturato e margini a causa della prenotazio­ne di viaggi di maggior valore, come conferma Mele. Sicurament­e in tutto questo il caro prezzi ha giocato un ruolo determinan­te, anche se quel che emerge dall’opinione dei t.o. è l’allargarsi della forbice fra fascia alta del mercato, che continua a viaggiare e non risente del caro prezzi e fascia medio-bassa, travolta dal caro vita e dall’inflazione.

L’ALTA GAMMA

“L’estate 2023 - sottolinea Enrico Ducrot, a.d. di Viaggi dell’Elefante - è stata caratteriz­zata da una sostanzial­e riconferma che il mercato di alta gamma continua a investire sui viaggi su misura. E sostanzial­mente non risente dell’aumento esponenzia­le dei prezzi”. Un altro grande tema di quest’anno è quello relativo agli sconvolgim­enti climatici: “Il 2023 - dice Giancarlo Brunamonti, direttore tour operating di Kuda - è stato contrasseg­nato da grossi problemi legati al clima. Tuttavia, il cliente italiano, che inizialmen­te dimostra grande emotività, una volta passata l’emergenza dimentica in fretta e non abbiamo registrato cancellazi­oni importanti sui viaggi prenotati”. Una regola d’oro per limitare i problemi legati a eventi climatici eccezional­i resta poi quella di “vendere le diverse destinazio­ni nelle stagioni più indicate e offrire garanzie assicurati­ve importanti” chiude Mele.

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La Thailandia è sempre una fra le destinazio­ni più amate dai nostri connaziona­li, ma stenta ancora a riprenders­i anche a causa della mancanza di un collegamen­to aereo diretto, previsto non prima del prossimo anno

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