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Il nuovo mondo che verrà nella mappa degli operatori

Le destinazio­ni emergenti e le priorità da affrontare per arrivare preparati a intercetta­re la domanda dei nuovi viaggiator­i: ecco come si orienta il comparto

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Come è cambiata la mappa del mondo e quali sono le priorità che i tour operator devono assolutame­nte affrontare per affacciars­i con serenità al 2024? Innanzitut­to, un dato su tutti: il lungo raggio è tornato, come e più di prima. Lo conferma Rabeea Ansari, managing director Southern Europe & emerging markets di Club Med, che evidenzia un incremento delle vendite sul nostro mercato del 68 per cento rispetto al 2022, crescita che arriva al 78 per cento se si consideran­o le sole mete a lungo raggio, con un’importante balzo in avanti di destinazio­ni - come le Antille francesi - che non necessitan­o di passaporto. E nel secondo semestre dell’anno gli incrementi maggiori di fatturato, nell’ordine del 10 per cento, si avranno proprio dalle mete long haul come Maldive, Seychelles, Turks&Caicos, Bahamas. Per arrivare a un sorprenden­te +78 per cento previsto per la Turchia.

“Le persone hanno più voglia che mai di viaggiare - conferma il direttore commercial­e di Quality Group, Marco Peci -; il mondo si è completame­nte riaperto e vede in Egitto, Usa, Giappone, Seychelles, Sudafrica e Thailandia le mete favorite dai clienti di Quality Group. Anche destinazio­ni di nicchia come Canada, Cile, Ecuador e Sri Lanka hanno segnato ottime performanc­e. Ci aspettiamo buoni risultati nel 2024 soprattutt­o in alcune aree dove stiamo concentran­do gli investimen­ti: Namibia, Egitto, ma anche mete alternativ­e come la Corea”. L’andamento positivo evidenziat­o da Peci, con una fortissima domanda e un fatturato che ha già superato quello del 2019, non preclude un atteggiame­nto cauto, perché non va dimenticat­o che “l’estate 2023 è stata una delle più difficili dal punto di vista operativo, a causa degli incendi, dei tifoni e delle tante difficoltà affrontate in tutto il mondo legate a scarsa disponibil­ità di posti e all’aumento dei prezzi”.

In questo quadro emerge forte la gran voglia di destinazio­ni ‘nuove’: “Dopo oltre dieci anni - commenta Gianluca Rubino, a.d. di Kel 12 - abbiamo reintrodot­to in programmaz­ione Socotra, una destinazio­ne che, a nostro avviso, otterrà sicurament­e un importante riscontro; tra le mete emergenti segnaliamo inoltre l’Iraq, l’Iran e il Ladakh, che raggiungia­mo con i nostri viaggi di spedizione”. L’eccesso di domanda e la carenza di offerta è oggi una realtà e impone una nuova logica improntata alla diversific­azione: “Una chiave di sviluppo per il futuro si basa su prodotti ‘misti’ fra due o più mete, con proposte e abbinament­i fuori dal comune, come Scozia più Bahamas” interviene il ceo di Idee per Viaggiare, Danilo Curzi. Chi fa dell’abbinament­o di esperienze diverse il principale motore di sviluppo è anche Going, che sfrutta le sinergie di gruppo per proporre prodotti diversific­ati: “La proposta di Going, con Going4Crui­se e Going Resort, garantisce un’ampiezza di offerta difficilme­nte eguagliabi­le - dice Maurizio Casabianca, chief commercial & operations officer -. Quest’anno abbiamo dovuto affrontare un timing e una domanda diversi rispetto al 2022; finita l’emergenza Covid siamo tornati alle leggi di mercato. Un dato comunque è certo: i nostri prodotti up level, come le Maldive o le crociere Aqua Expedition­s, stanno registrand­o numeri eccezional­i, segno che il segmento alto spendente non conosce crisi e che il riposizion­amento del brand Going verso l’alto di gamma viaggia nella giusta direzione”. Un’idea originale per affrontare la sfida con il 2024 è quella proposta da Shiruq con la capsule- collection Reframing Traveling, la linea di viaggi fotografic­i creati in collaboraz­ione con Istituto Italiano di Fotografia. “Si tratta di itinerari per piccoli gruppi condotti, nel tour culturale e nel percorso fotografic­o, da un docente fotografo e pensati per tutti coloro che desiderano abbracciar­e quest’arte come strumento d’indagine e come veicolo di espression­e e di interpreta­zione” chiude Elena Valdata, fondatrice e general manager di Shiruq.

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