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Stefanelli: « Le crociere? Un business senza eguali»

Il nuovo associate vice president per il Sud Europa di Costa Crociere si racconta, fra analisi di mercato e obiettivi per un futuro che, a suo parere, riserva ampi spazi di crescita a un prodotto sempre più richiesto

- DI ISABELLA CATTONI

EOccorre affrancars­i dalla logica del prezzo fine a se stesso e puntare sulla qualità

sperienza internazio­nale e passione napoletana. Luigi Stefanelli approda alla carica di associate vice president per la regione Sud Europa di Costa Crociere dopo una lunga esperienza maturata all’interno della compagnia, fra Cina e Austria. Esperienza che sicurament­e riuscirà a trasferire anche nella nuova avventura al quartier generale di Genova. Trentotto anni, due bambini di 5 anni e 20 mesi, Stefanelli è un manager che, come spiega lui stesso a TTG Italia, non stacca mai. “Mia moglie è appassiona­ta di crociere, ma mi sono reso conto che quando viaggiamo insieme alla fine per me non è affatto una vacanza. Forse perché la mia passione più grande è il mio lavoro” ammette con un sorriso. “Arrivo in Italia con l’entusiasmo del ritorno alle origini, ma con un’esperienza maturata su mercati diversi, che mi consentirà di valutare le dinamiche italiane inserendol­e in una visione più ampia dei bacini del Sud Europa. In questo senso sono pronto a studiare best practice e condivisio­ne di esperienze fra mercati, nell’ottica di individuar­e sinergie”. Fra i primi compiti che attendono il manager “la definizion­e di una nuova governance interna all’azienda, che mi permetta una maggiore mobilità per presidiare bene tutti i mercati che mi sono stati affidati. E sicurament­e un consolidam­ento del team di quello che continua a essere il Paese numero uno per Costa Crociere”. Quel che sicurament­e non è passato inosservat­o all’occhio del manager è la centralità del trade nel nostro mercato: “La distribuzi­one è molto frammentat­a – commenta – e il canale delle agenzie di viaggi resta fondamenta­le e sarà sempre più importante anche in futuro. La crociera è una tipologia di prodotto dall’elevatissi­mo potenziale di crescita, che transita in gran parte dalla prenotazio­ne in agenzia. Da qui gli importanti investimen­ti effettuati nel prodotto e nella comunicazi­one, ben recepiti dal canale trade”. Da poco trasferito­si a Genova con la famiglia, Stefanelli ha già le idee chiare sulle dinamiche del mercato destinate a durare: “Un primo trend riguarda l’advance booking, che è tornato a muovere le prenotazio­ni ed è destinato a durare per tutto il 2024. Naturalmen­te molto dipenderà dall’evoluzione della crisi geopolitic­a, ma la clientela post pandemia ha ripreso a prenotare con largo anticipo”.

In cima alle preferenze, anche per motivazion­i legate a guerra e costo dei biglietti aerei, restano i viaggi di prossimità, ragion per cui “abbiamo continuato a focalizzar­e l’attenzione sul Mediterran­eo”.

Il nuovo cliente è poi sempre più digitalizz­ato: “Abbiamo investito sia nella piattaform­a, sia in strumenti ad hoc che consentano agli agenti di viaggi di soddisfare le nuove esigenze, proponendo ai loro clienti un’esperienza digitale a 360 gradi”.

La strada è tracciata e Stefanelli non teme la concorrenz­a degli altri brand internazio­nali sull’offerta lusso: “Costa Crociere è parte di un grande gruppo, all’interno del quale ci sono diversi marchi in grado di rispondere alle diverse fasce di clientela. In Costa Crociere rimarremo focalizzat­i sul nostro core business, concentran­doci sulla creazione di valore e sulle esperienze che rendono unica la crociera”. E per attrarre la clientela altospende­nte, quella che non conosce crisi e viaggia tutto l’anno, Costa punta sulla “customizza­zione delle esperienze”.

CREARE VALORE

Quanto ai prezzi, la visione orizzontal­e su diversi mercati consente a Stefanelli una valutazion­e più equilibrat­a: “Occorre uscire dalla logica del prezzo fine a se stesso per passare a una dinamica di sano rapporto fra la qualità del servizio offerto e il suo costo. Il cliente è disposto a spendere di più – consentend­o a tour operator e agenti di viaggi di preservare la marginalit­à –, ma pretende un prodotto di qualità, basato sulla logica delle esperienze”. Infine, un doveroso accenno all’attualità, che ha reso necessario modificare gli scali programmat­i in Israele: “Si tratta di un dramma umano, prima che profession­ale. Abbiamo prontament­e risposto modificand­o le crociere di Costa Pacifica e prevedendo scali in Turchia e Grecia”.

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