Stefanelli: « Le crociere? Un business senza eguali»
Il nuovo associate vice president per il Sud Europa di Costa Crociere si racconta, fra analisi di mercato e obiettivi per un futuro che, a suo parere, riserva ampi spazi di crescita a un prodotto sempre più richiesto
EOccorre affrancarsi dalla logica del prezzo fine a se stesso e puntare sulla qualità
sperienza internazionale e passione napoletana. Luigi Stefanelli approda alla carica di associate vice president per la regione Sud Europa di Costa Crociere dopo una lunga esperienza maturata all’interno della compagnia, fra Cina e Austria. Esperienza che sicuramente riuscirà a trasferire anche nella nuova avventura al quartier generale di Genova. Trentotto anni, due bambini di 5 anni e 20 mesi, Stefanelli è un manager che, come spiega lui stesso a TTG Italia, non stacca mai. “Mia moglie è appassionata di crociere, ma mi sono reso conto che quando viaggiamo insieme alla fine per me non è affatto una vacanza. Forse perché la mia passione più grande è il mio lavoro” ammette con un sorriso. “Arrivo in Italia con l’entusiasmo del ritorno alle origini, ma con un’esperienza maturata su mercati diversi, che mi consentirà di valutare le dinamiche italiane inserendole in una visione più ampia dei bacini del Sud Europa. In questo senso sono pronto a studiare best practice e condivisione di esperienze fra mercati, nell’ottica di individuare sinergie”. Fra i primi compiti che attendono il manager “la definizione di una nuova governance interna all’azienda, che mi permetta una maggiore mobilità per presidiare bene tutti i mercati che mi sono stati affidati. E sicuramente un consolidamento del team di quello che continua a essere il Paese numero uno per Costa Crociere”. Quel che sicuramente non è passato inosservato all’occhio del manager è la centralità del trade nel nostro mercato: “La distribuzione è molto frammentata – commenta – e il canale delle agenzie di viaggi resta fondamentale e sarà sempre più importante anche in futuro. La crociera è una tipologia di prodotto dall’elevatissimo potenziale di crescita, che transita in gran parte dalla prenotazione in agenzia. Da qui gli importanti investimenti effettuati nel prodotto e nella comunicazione, ben recepiti dal canale trade”. Da poco trasferitosi a Genova con la famiglia, Stefanelli ha già le idee chiare sulle dinamiche del mercato destinate a durare: “Un primo trend riguarda l’advance booking, che è tornato a muovere le prenotazioni ed è destinato a durare per tutto il 2024. Naturalmente molto dipenderà dall’evoluzione della crisi geopolitica, ma la clientela post pandemia ha ripreso a prenotare con largo anticipo”.
In cima alle preferenze, anche per motivazioni legate a guerra e costo dei biglietti aerei, restano i viaggi di prossimità, ragion per cui “abbiamo continuato a focalizzare l’attenzione sul Mediterraneo”.
Il nuovo cliente è poi sempre più digitalizzato: “Abbiamo investito sia nella piattaforma, sia in strumenti ad hoc che consentano agli agenti di viaggi di soddisfare le nuove esigenze, proponendo ai loro clienti un’esperienza digitale a 360 gradi”.
La strada è tracciata e Stefanelli non teme la concorrenza degli altri brand internazionali sull’offerta lusso: “Costa Crociere è parte di un grande gruppo, all’interno del quale ci sono diversi marchi in grado di rispondere alle diverse fasce di clientela. In Costa Crociere rimarremo focalizzati sul nostro core business, concentrandoci sulla creazione di valore e sulle esperienze che rendono unica la crociera”. E per attrarre la clientela altospendente, quella che non conosce crisi e viaggia tutto l’anno, Costa punta sulla “customizzazione delle esperienze”.
CREARE VALORE
Quanto ai prezzi, la visione orizzontale su diversi mercati consente a Stefanelli una valutazione più equilibrata: “Occorre uscire dalla logica del prezzo fine a se stesso per passare a una dinamica di sano rapporto fra la qualità del servizio offerto e il suo costo. Il cliente è disposto a spendere di più – consentendo a tour operator e agenti di viaggi di preservare la marginalità –, ma pretende un prodotto di qualità, basato sulla logica delle esperienze”. Infine, un doveroso accenno all’attualità, che ha reso necessario modificare gli scali programmati in Israele: “Si tratta di un dramma umano, prima che professionale. Abbiamo prontamente risposto modificando le crociere di Costa Pacifica e prevedendo scali in Turchia e Grecia”.