« Abbiamo la pelle dura» Astoi fa appello all’unità
Il presidente Pier Ezhaya commenta l’andamento del 2023 e chiede alla filiera di muoversi compatta per affrontare le grandi sfide che la attendono nel 2024
La cautela è d’obbligo. Ma questo non impedisce a Pier Ezhaya di lanciare un messaggio forte. Il presidente di Astoi non nasconde l’apprensione per la difficile situazione che sta interessando l’area mediorientale, ma durante il party organizzato a Rimini - “è la prima volta che proponiamo un’iniziativa di questo tipo” - riconferma che il settore “ha la pelle dura”. “Quello che sta accadendo è una situazione agli antipodi rispetto a quella che chi lavora nel turismo vorrebbe trovarsi a fronteggiare. Storicamente abbiamo già fatto i conti con emergenza vulcano in Islanda e Cile, primavere arabe, tsunami, attentati di Sousse nel 2015, rivoluzione in Egitto, uragani ai Caraibi, Covid… Ma abbiamo la pelle dura e supereremo anche questo momento”. Il presidente fa poi appello alla coesione: “Il party organizzato durante la fiera è un appello all’unità: abbiamo invitato i rappresentanti di tutti gli attori della filiera, dai vettori ai tour operator, dalla distribuzione ai network, fino ad assicurazioni e associazioni. C’è ancora qualcuno che ama innalzare barricate, ma perde tempo, perché abbiamo dimostrato durante la pandemia che solo uniti possiamo superare le grandi sfide che abbiamo di fronte”. Un messaggio forte, che arriva a chiusura di intense giornate in fiera. “Per l’inverno - aveva detto il manager durante l’incontro al Villaggio Astoi - mi attendo una maggiore tensione sulla domanda a prescindere dalla crisi in Medio Oriente. L’inflazione non accenna ad arrestarsi e nel 2024 prevedo un ulteriore aumento dei prezzi”. Questo dato si innesta su un 2023 che, al contrario, è tornato alla quasi normalità e che “ci ha dato soddisfazione. Quel che è cambiato è stato il comportamento d’acquisto, con le mete più competitive come Egitto e Tunisia che hanno rastrellato la domanda”.