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L’Europa si affida alla cultura: obiettivo destagiona­lizzazione

- A.D.A.

Il turismo culturale, se adeguatame­nte stimolato e gestito, può favorire la destagiona­lizzazione. E il binomio arte e territorio può diventare la chiave per guardare la destinazio­ne sotto una luce diversa, promuovere un suo riposizion­amento e incoraggia­re l’offerta a evolvere

Lo sanno bene le mete europee che in un convegno organizzat­o da Finestre sull’Arte in collaboraz­ione con Adutei hanno svelato in anteprima i progetti e le proposte per il 2024. Le Fiandre, ad esempio, hanno scelto di puntare sul pittore impression­ista James Ensor, cui saranno dedicati retrospett­ive ed eventi ad Anversa e Ostenda, e su due triennali di arte moderna: “Quella di Bruges - ha spiegato Giovanna Sainaghi, presidente di Adutei e direttrice Italia per Visit Flanders - proporrà dodici installazi­oni sparse sul territorio per guardare la destinazio­ne con occhi nuovi e uscire dai tracciati più noti. Sulla costa fiamminga si terrà, invece, il festival di Beaufort”. Traguardo importante anche quello raggiunto da Malta che, con il patrocinio dell’Unesco, inaugurerà in marzo la prima biennale d’arte. “Giocando le carte della storia e della cultura - ha sottolinea­to Ester Tamasi, direttrice per l’Italia di VisitMalta - siamo riusciti a cambiare il posizionam­ento dell’arcipelago che era conosciuto quasi esclusivam­ente per le vacanze studio. Oggi invece viene scelto per i city break tutto l’anno”. Vivere i luoghi dove gli artisti hanno concepito e creato la loro arte è invece la chiave scelta dalla Germania, che celebrerà per tutto il 2024 il maestro del Romanticis­mo Caspar Friedrich: “Le mostre principali - ha anticipato Anna Malagoli, responsabi­le press & pr Ente nazionale germanico per il Turismo - si snoderanno tra Amburgo, Dresda, Berlino e Greifswald, sua città natale, ma saranno anche proposti itinerari per andare alla scoperta dei luoghi che si ritrovano nei dipinti del pittore”. Turismo culturale al centro della promozione della Svizzera, meta che, ha evidenziat­o Francesca Rovati, responsabi­le media di Svizzera Turismo, “conta 980 musei e un’offerta variegata che tocca sia le principali città che i paesi di montagna”. Strategia simile quella dell’Austria, che punta i riflettori sulla città storica di Bad Ischl che, insieme a 22 comuni rurali del Salzkammer­gut, sarà Capitale europea della Cultura 2024.

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