Fumata nera su Cuba «Ecco cosa è cambiato»
La meta fatica ad attrarre gli italiani a causa della crisi economica e di norme più rigide
Fino a qualche anno fa era la regina incontrastata dei Caraibi. Oggi, invece, la popolarità di Cuba sul mercato italiano è in crisi. In agenzia le richieste sono in calo e i numeri record degli anni passati, quando la Isla Grande era arrivata ad accogliere oltre 200 mila arrivi dall’Italia, sono un lontano ricordo.
I FATTI
Ma cosa è accaduto a una destinazione un tempo cavallo di battaglia di tanti operatori? Per Andrea Mele, ceo di Mappamondo, a ostacolare il ritorno ai grandi numeri sono soprattutto le procedure più rigide per chi, dopo avere visitato la destinazione caraibica, vuole pianificare un viaggio negli Usa: “Le nuove regole di ingresso negli Stati Uniti hanno introdotto l’obbligo del visto, anziché l’Esta, per chi intende recarsi negli Usa per qualsiasi motivo dopo un soggiorno precedente a Cuba. E questo costituisce un freno enorme alla scelta di Cuba come destinazione per le proprie vacanze”.
QUADRO COMPLESSO
È un quadro complesso quello delineato da Michele De Carlo, titolare di Latin World, brand del Quality Group: “Dalla chiusura dovuta alla pandemia Cuba non è riuscita a risollevarsi e strutturarsi per una ripartenza turistica. Il problema dei visti è lo scoglio più alto che frena le richieste di viaggio verso la destinazione e a ciò si uniscono disservizi dovuti agli approvvigionamenti causati dall’embargo e la mancanza quasi totale di promozione da parte degli enti del turismo”.
IL RUOLO DEI MEDIA
Che i mass media tendano poi a enfatizzare gli aspetti che non funzionano a scapito della ricchezza della destinazione lo sostiene invece Marino Pagni, general manager di Tour2000AmericaLatina: “Cuba non solo viene pubblicizzata poco, ma quando questo avviene, l’attenzione va solo all’embargo e alle difficoltà che il Paese sta vivendo. Si dimenticano, invece, gli sforzi enormi fatti per migliorare la qualità dell’offerta: a L’Avana come nei cayos sono stati costruiti tanti alberghi di ottimo livello e paradossalmente le strutture funzionano meglio ora che dieci anni fa”.
META DI VALORE
Parla di una destinazione comunque “attrattiva” Michele Mazzini, direttore generale di Kappa Viaggi: “È vero, non è facile mantenere alta la qualità dei prodotti proposti, ma è comunque una destinazione che ci sta dando riscontri molto positivi. E non credo la si possa escludere dai circuiti di vendita per qualche difficoltà: se spiegata bene e presentata nella giusta maniera è un viaggio che lascia il cliente soddisfatto e arricchito”.
INTERROGATIVO QUALITÀ
E sulla qualità non sempre allo stesso livello di altre destinazioni Mele di Mappamondo aggiunge: “Siamo ben consapevoli di questi aspetti, tuttavia sono criticità superabili e comunque compensati dai numerosi aspetti positivi che il Paese offre, a partire dal calore e dalla simpatia del popolo cubano”. A rappresentare il sentiment dei dettaglianti è invece Leandro Santini, dell’agenzia viaggi
Santini di Fabriano: “Gran parte delle richieste è frenata dalla regolamentazione più rigida degli accessi negli Stati Uniti. Ma pesano anche i costi più alti, la mancanza di voli dall’Italia e, non ultimo, la concorrenza di altre mete come Messico e Repubblica Dominicana”.