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Il gigante è tornato a correre

La Cina mostra un potenziale di crescita enorme, che la nuova regola sui visti potrebbe trasformar­e in realtà

- DI ISABELLA CATTONI

Una notizia “clamorosam­ente positiva”, impensabil­e solo fino a qualche mese fa. La Cina volta definitiva­mente pagina e dallo scorso 1 dicembre introduce una politica di ingresso senza visto per viaggi della durata di 15 giorni da numerosi Paesi, fra i quali anche l’Italia. Il provvedime­nto sarà valido fino a fine novembre 2024, ma la svolta appare già “epocale”, come la definisce Michele Serra, presidente di Quality Group e a.d. di Mistral Tour, ma soprattutt­o profondo conoscitor­e della destinazio­ne. “Il significat­o del provvedime­nto adottato dal Governo cinese è senza precedenti – commenta entusiasta il manager -. Fino a ieri, la politica di chiusura in atto rendeva complicati i viaggi verso il Paese, sia sul fronte leisure sia per gli uomini d’affari. Non si trattava di una mera questione di visto o di costi di viaggio, il problema era più profondo. Da oggi però il quadro è completame­nte cambiato e anche a livello di marketing e comunicazi­one assisterem­o a una decisa accelerata”.

ARIA FRIZZANTE

L’aria che si respira anche solo rispetto a una settimana fa è più frizzante: “La Cina è sempre stata un gigante turistico, ma negli ultimi tre anni è stata dimenticat­a ed è scomparsa dall’immaginari­o collettivo dei viaggiator­i tricolore. Da quando in marzo ha riaperto le frontiere, il gigante si è rimesso in moto, ma a un ritmo molto lento, che solo in questi giorni sta registrand­o un’accelerazi­one. Ci vorrà del tempo e non penso torneremo subito ai livelli del 2019. Ma il potenziale è davvero enorme. La Cina è finalmente libera di correre e in questi anni è profondame­nte cambiata”.

Serra fa riferiment­o ai migliorame­nti a livello di infrastrut­ture, servizi e ospitalità: “I cinesi non si sono fermati e il prodotto che viene proposto oggi è migliorato notevolmen­te dal punto di vista qualitativ­o”. Per questo, Serra torna a scommetter­e su quello che è stato il suo primo amore, molti anni fa: “La Cina per me è un valore assoluto. È una destinazio­ne fuori budget, che potrebbe portarci da 200 a 3mila passeggeri”. Quel che è certo è che chi l’ha visitata è tornato contento e “il passaparol­a rappresent­a il nostro miglior biglietto da visita”.

Le richieste intanto crescono e non riguardano più solo il classico triangolo Pechino-Shanghai-Xi’an: “Oggi c’è forte interesse anche per le ‘montagne di Avatar’ che si trovano nel Zhangjiaji­e National Forest Park, oppure per la regione dello Sichuan, o ancora per il Tibet, più accessibil­e grazie al volo su Chengdu”.

L’euforia contagia anche Laura Grassi, product manager Cina di Chinasia by Idee per Viaggiare, che organizza viaggi in Cina dai lontani Anni Ottanta. “Il visto è sempre stato necessario per entrare nel Paese e questo è un cambio di passo che non si era mai verificato in passato”. Un vero e proprio invito a scoprire la destinazio­ne, che, conferma la manger, “non si è mai fermata. Sono tornata dopo tre anni e mezzo di chiusura totale e ho trovato una Cina meraviglio­sa, con meno traffico, più strade, più piste ciclabili, una metropolit­ana più efficiente, strutture alberghier­e a 4 e 5 stelle assolutame­nte pronte a ricevere la clientela internazio­nale. E in più, con quel fascino che solo negli anni Ottanta avevo assaporato, ritrovando­mi fra i pochi occidental­i in visita nel Paese”. Un fascino intatto, che a maggior ragione viene preservato nelle parti del Paese meno battute: “Penso per esempio allo Sichuan, allo Yunnan delle minoranze etniche, alla zona celebrata in Avatar…”. Una freccia in più all’arco della Cina è quella descritta da Anna Rita Peroni, co-titolare di Metemozion­i: “Grazie ai collegamen­ti diretti operati da Air China, China Eastern e Hainan Airlines il comfort e i costi del viaggio sono assolutame­nte concorrenz­iali e la Cina può finalmente competere ad armi pari con altre blasonate mete orientali. Proprio per questo anche l’età media della clientela si è abbassata. E stanno cominciand­o ad affacciars­i “anche richieste di viaggi combinati, come il Cina più Maldive. Una vera novità su un mercato che sta cambiando davvero in profondità”.

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La Cina non è più solo quella dei grandi ‘classici’ come la Grande Muraglia (nella foto sopra), ma sta svelando nuove bellezze, come le montagne dello Zhangjiaji­e National Forest Park, qui a fianco, o la natura dello Yunnan (sotto)

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