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Guide turistiche Il buco nero dell’Italia

C’è carenza cronica di profession­isti che accompagni­no i turisti in vacanza

- Amina D’Addario

Ituristi in Italia arrivano a frotte, ma mancano figure profession­ali chiave quali guide e autisti. Un problema esploso in tutta la sua drammatici­tà già nei mesi scorsi, quando gli arrivi nel nostro Paese sono tornati a correre, anzi a volare. A mettere a fuoco il fenomeno è Giampiero Campajola, coordinato­re del Comitato nazionale incoming di Fiavet: “Durante il Covid, come in altri ambiti produttivi, molte guide hanno cambiato lavoro. Questo ha abbassato il numero di guide, fermo da troppo tempo perché non si indicono nuovi concorsi, e oggi di gran lunga inferiore rispetto alle esigenze del settore”. A questo si aggiunge poi un tema di carattere amministra­tivo: “Le Regioni - prosegue - hanno grosse difficoltà a mettere a regime nuovi concorsi. Quando poi vengono indetti, per qualche motivo vengono puntualmen­te impugnati, provocando un corto circuito che non si riesce a superare”. Un corto circuito che, però, rischia di avere ricadute anche sul livello dei servizi: “La mancanza di guide ci impedisce di organizzar­e esperienze personaliz­zate in grado di soddisfare le attese dei viaggiator­i. E purtroppo, se non si troveranno al più presto delle soluzioni, saremo costretti a ricorrere a dei supporti tecnologic­i o a delle app”.

GLI AUTISTI

Ma c’è anche un altro problema che affligge gli operatori dell’incoming, quello della carenza di autisti. “Le criticità - precisa Campajola - non riguardano solo i bus gran turismo, per i quali è richiesto il possesso di una patente specifica, ma soprattutt­o gli autisti di vetture e minivan utilizzati per spostament­i individual­i e piccoli gruppi”. Un settore, quello degli Ncc, anche questo “sotto organico”, ma su cui pesa “il mancato rilascio di nuove autorizzaz­ioni”. Tutte questioni che stanno mettendo a dura prova

Affrontare un’altra stagione in queste condizioni sarebbe pura follia

un settore già sotto stress. “Fare un’altra annata come questa - sostiene Gino Acampora, delegato incoming Campania e Basilicata di Fiavet - sarebbe una follia. Come folli sono anche le normative introdotte durante il Covid, che non hanno più senso”. Il riferiment­o è al numero massimo imposto ai gruppi all’interno dei musei. “Le regole impongono la presenza di una guida ogni 20/30 persone, ma il limite che durante la pandemia era giustifica­to, oggi non ci consente di mitigare l’impatto di questa carenza cronica”. Rilevante anche la mancanza di un tetto ai prezzi: “Non esiste un tariffario e con l’impennata della domanda - denuncia Acampora - oggi subiamo l’aumento sproposita­to dei prezzi, che crea un ulteriore svantaggio per l’Italia, che a questo punto rischia di uscire fuori mercato”.

Che lo stallo abbia ormai i mesi contati è l’opinione di Valeria Gerli, presidente di Confguide: “Dopo dieci anni di attesa, finalmente la legge che regola il settore sarà approvata alla Camera entro il 31 dicembre. Poi seguiranno i decreti attuativi, ma sono ottimista che la situazione possa sbloccarsi già nel 2024 con la possibilit­à concreta per molti giovani che oggi sono in attesa di poter intraprend­ere questo mestiere”.

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