Sfida all’overtourism
La ricetta italiana per combattere un fenomeno di proporzioni crescenti analizzata dai player del settore
La battaglia contro l’overtourism unisce Flixbus, Istituto Piepoli, la startup Lucus e il Ministero del Turismo. Messi a confronto nella nuova edizione dei Flix Talk, approfondimenti critici sul mondo dei viaggi organizzati a Milano dalla compagnia di trasporto tedesca, i quattro player hanno riconosciuto un punto comune: solo un dialogo coordinato fra attori del territorio può oggi prevenire le ricadute di massa del turismo, continuando però a garantire redditività di mercato.
L’IMPEGNO DEL MINISTERO
“A Roma siamo ben consapevoli di quanto stia avvenendo nelle grandi città d’arte - ha spiegato Martina Rosato, a capo della direzione generale della Valorizzazione e della Programmazione turistica presso il Ministero di Daniela Santanché - e abbiamo già iniziato a stanziare 1,5 milioni di euro a favore anche di Napoli, Firenze, Milano e Venezia per dar vita a progetti di decentramento dei flussi. Nella capitale sono così nati gli ‘Unexpected Itineraries’; nel capoluogo lombardo, inve
ce, l’Anno Manzoniano ha permesso di spingere le visite ben oltre il territorio cittadino, mentre in quello toscano i cosiddetti Viaggi del Bello hanno coinvolto nell’offerta le periferie, rendendole raggiungibili con nuovi canali di trasporto pubblico. Sotto il Vesuvio, infine, gli investimenti nella digitalizzazione e nei nuovi totem direzionali guidano i turisti verso quartieri tradizionalmente esclusi dalle visite”.
L’obiettivo di fondo, oltre a garantire una maggior sostenibilità ambientale e sociale, è anche quello di migliorare la qualità economica dei flussi stessi, dando l’opportunità di tornare più volte sul medesimo posto, ma distribuendosi in nuove aree di sviluppo ad ogni occasione. Gestire, dunque, e non subire il turismo massificato, proprio come si è iniziato a fare con successo nelle microeconomie dei borghi più isolati o di montagna, do
ve va solo valorizzato il motore attrattivo di una cultura tanto stratificata, quanto ignota agli italiani in primis.
“Su scala generale queste strategie stanno contribuendo a destagionalizzare il turismo italiano - ha rilevato Livio Gigliuto, presidente dell’Istituto Piepoli - e funzionano tanto bene da aver indotto il 66 per cento degli italiani a fare una vacanza la scorsa estate, nonostante il generale aumento dei costi. Il tempo di permanenza medio si è leggermente abbassato a 8 giorni, ma le partenze previste sono almeno due. Cresce inoltre la propensione per le esperienze outdoor, scelte dal 17 per cento del totale, proprio perché in grado di preservare dall’overtourism. In 8 casi su 10 l’Italia viene privilegiata perché piace più che l’estero. Non a caso, anche questo autunno-inverno 4 italiani su 10 torneranno a viaggiare”.
“Al centro di questa rivoluzione delle abitudini c’è senza dubbio un uso consapevole dei social network - ha rilanciato Massimiliano La Rocca, ceo di Lucus - i quali stanno permettendo a circa 2mila piccoli Comuni di raggiungere una clientela persino internazionale, laddove siano prodotti con contenuti di stile diffusi attraverso video ispirazionali”.