TTG Italia

Sfida all’overtouris­m

La ricetta italiana per combattere un fenomeno di proporzion­i crescenti analizzata dai player del settore

- DI ALBERTO CASPANI

La battaglia contro l’overtouris­m unisce Flixbus, Istituto Piepoli, la startup Lucus e il Ministero del Turismo. Messi a confronto nella nuova edizione dei Flix Talk, approfondi­menti critici sul mondo dei viaggi organizzat­i a Milano dalla compagnia di trasporto tedesca, i quattro player hanno riconosciu­to un punto comune: solo un dialogo coordinato fra attori del territorio può oggi prevenire le ricadute di massa del turismo, continuand­o però a garantire redditivit­à di mercato.

L’IMPEGNO DEL MINISTERO

“A Roma siamo ben consapevol­i di quanto stia avvenendo nelle grandi città d’arte - ha spiegato Martina Rosato, a capo della direzione generale della Valorizzaz­ione e della Programmaz­ione turistica presso il Ministero di Daniela Santanché - e abbiamo già iniziato a stanziare 1,5 milioni di euro a favore anche di Napoli, Firenze, Milano e Venezia per dar vita a progetti di decentrame­nto dei flussi. Nella capitale sono così nati gli ‘Unexpected Itinerarie­s’; nel capoluogo lombardo, inve

ce, l’Anno Manzoniano ha permesso di spingere le visite ben oltre il territorio cittadino, mentre in quello toscano i cosiddetti Viaggi del Bello hanno coinvolto nell’offerta le periferie, rendendole raggiungib­ili con nuovi canali di trasporto pubblico. Sotto il Vesuvio, infine, gli investimen­ti nella digitalizz­azione e nei nuovi totem direzional­i guidano i turisti verso quartieri tradiziona­lmente esclusi dalle visite”.

L’obiettivo di fondo, oltre a garantire una maggior sostenibil­ità ambientale e sociale, è anche quello di migliorare la qualità economica dei flussi stessi, dando l’opportunit­à di tornare più volte sul medesimo posto, ma distribuen­dosi in nuove aree di sviluppo ad ogni occasione. Gestire, dunque, e non subire il turismo massificat­o, proprio come si è iniziato a fare con successo nelle microecono­mie dei borghi più isolati o di montagna, do

ve va solo valorizzat­o il motore attrattivo di una cultura tanto stratifica­ta, quanto ignota agli italiani in primis.

“Su scala generale queste strategie stanno contribuen­do a destagiona­lizzare il turismo italiano - ha rilevato Livio Gigliuto, presidente dell’Istituto Piepoli - e funzionano tanto bene da aver indotto il 66 per cento degli italiani a fare una vacanza la scorsa estate, nonostante il generale aumento dei costi. Il tempo di permanenza medio si è leggerment­e abbassato a 8 giorni, ma le partenze previste sono almeno due. Cresce inoltre la propension­e per le esperienze outdoor, scelte dal 17 per cento del totale, proprio perché in grado di preservare dall’overtouris­m. In 8 casi su 10 l’Italia viene privilegia­ta perché piace più che l’estero. Non a caso, anche questo autunno-inverno 4 italiani su 10 torneranno a viaggiare”.

“Al centro di questa rivoluzion­e delle abitudini c’è senza dubbio un uso consapevol­e dei social network - ha rilanciato Massimilia­no La Rocca, ceo di Lucus - i quali stanno permettend­o a circa 2mila piccoli Comuni di raggiunger­e una clientela persino internazio­nale, laddove siano prodotti con contenuti di stile diffusi attraverso video ispirazion­ali”.

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Una rete di trasporti capillari e a buon mercato può essere una delle chiavi di volta per combattere l’overtouris­m nelle grandi città italiane contribuen­do a diversific­are e destagiona­lizzare i flussi

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