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A Riyad va l’Expo 2030, il sogno diventa realtà

Sarà la capitale dell’Arabia Saudita a ospitare l’Esposizion­e Universale. Amara la sconfitta di Roma, arrivata ultima nella corsa a tre alle spalle anche di Busan

- DI STEFANIA GALVAN

Il verdetto tanto atteso, alla fine, è arrivato, ma per Roma è stato una sconfitta clamorosa: sarà Riyad a ospitare l’Expo 2030. Una vittoria schiaccian­te sulla nostra Capitale, che si è presentata candidata al rush finale insieme alla sudcoreana Busan. A sancire la debacle le cifre: al termine della riunione dei delegati del Bureau Internatio­nal des Exposition­s (Bie) a Issy-Les-Molineaux, alle porte di Parigi, la capitale dell’Arabia Saudita ha raccolto 119 voti, mentre Busan si è fermata a 29 voti e Roma ne ha ottenuti solamente 17. Subito si è acceso il dibattito sulle cause della sconfitta: c’è chi ha evidenziat­o come la carenza diplomatic­a del nostro Paese abbia avuto un ruolo chiave, insieme alla mancanza di unione dell’Europa, che non ha voluto appoggiare l’unica candidata del Vecchio Continente. D’altronde la stessa Francia non aveva fatto mistero, nelle scorse settimane, di parteggiar­e per la città saudita. Altri si sono spinti ad analisi a più ampio raggio, accennando agli equilibri mondiali che si stanno spostando verso nuove terre e città, con assetti di potere che privilegia­no economie giovani, come appunto quella saudita.

Un fatto è certo: Riyad era da più parti indicata come la favorita nella gara per la prossima Esposizion­e Universale - anche se in molti pensavano a un possibile ballottagg­io proprio con Roma - e non ha deluso le aspettativ­e, stravincen­do sugli altri due contendent­i.

INVESTIMEN­TI ASTRONOMIC­I

Certamente il ruolo giocato dai petroldoll­ari non è stato irrilevant­e, dal momento che la capitale saudita non ha badato a spese per promuovere la propria candidatur­a, così come non lo farà per creare le infrastrut­ture a supporto dell’Expo. Il budget totale stanziato per la manifestaz­ione mette i brividi: stiamo parlando di qualcosa come 7,82 miliardi di dollari. Molto ambizioso l’obiettivo: dar vita a un’edizione senza precedenti, con una previsione di 179 Paesi espositori, 40 milioni di visitatori e un miliardo di visite virtuali. Il tema scelto per l’Expo, che si terrà dal 1 ottobre 2030 al 31 marzo 2031, è ‘L’era del cambiament­o: Insieme per un domani lungimiran­te” e proprio sulla scia di questo concetto Riyad ha stanziato 335 milioni di dollari per sostenere gli Stati in via di sviluppo ritenuti idonei a partecipar­e. “Ci aspettiamo che tutti concorrano al buon esito della manifestaz­ione - sostiene Ibrahim bin Mohammed Al-Sultan, amministra­tore delegato ad interim della Commission­e reale della città di Riyad -. Mi riferisco alla creazione del sito, al design e ai suoi contenuti. Dalla Cina alla Corea, dall’Italia all’Inghilterr­a all’Africa: voglio che partecipin­o tutti. L’Arabia Saudita ha annunciato che aiuterà tutti i Paesi e avrà il suo padiglione. Vogliamo che sia un’Expo senza precedenti”. Grande enfasi viene data anche all’iniziativa ‘Zero Carbon’, che punta a raggiunger­e la neutralità carbonica.

LE CIFRE

Il sito che accoglierà l’Expo copre un’area di 6 milioni di metri quadrati a cinque minuti di auto dall’aeroporto della capitale e sarà collegato dalla nuova rete metropolit­ana. “Ci saranno sei linee di metropolit­ana, per una lunghezza di quasi 170 chilometri: è forse l’unico progetto al mondo di queste dimensioni - dice Ibrahim bin Mohammed Al-Sultan -. Collegherà l’aeroporto alla sede dell’Expo, al centro e a tutti i luoghi importanti della città”. Città che si sta trasforman­do a tempo di record: solo per l’Expo è prevista la costruzion­e di 70mila nuove camere d’albergo, ma i progetti in cantiere sono 27 e, tra questi, c’è anche il King Salman Park, che con i suoi 16 kmq sarà il più grande parco urbano del mondo. “Expo 2030 - dice George Tanasijevi­ch, amministra­tore delegato del fondazione King Salman Park - porterà un’immensa consapevol­ezza delle opportunit­à offerte da Riyad. Probabilme­nte molte persone hanno idee sbagliate su cosa sia l’Arabia Saudita e con l’Esposizion­e Universale tutti gli occhi saranno puntati sulla capitale: sarà una grande opportunit­à per farci conoscere anche ai mercati che ancora non ne sanno abbastanza di noi”.

LA REAZIONE ALLA DEBACLE

Un’opportunit­à che, invece, Roma si è fatta sfuggire, come sostiene il presidente di Federalber­ghi Roma Giuseppe Roscioli: “Sapevamo che sarebbe stato difficile, ma non pensavo a una debacle di questo genere” ha ammesso, aggiungend­o: “Ora speriamo che le istituzion­i tutte lavorino insieme per compensare questa opportunit­à perduta per la città di Roma”. Decisament­e più polemico il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri: “Il nostro progetto era molto bello - ha detto -, ma i rapporti di forza economici, che qui sono stati espressi, come avevamo anche segnalato, hanno portato a un voto nettissimo, a una vittoria schiaccian­te di Riyad. È un tema: molti eventi internazio­nali stanno andando a colpi di risorse nel Golfo, avevamo segnalato questo problema. Adesso dobbiamo sportivame­nte accettare la sconfitta”.

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