Tutta mia madre (per Gap)
RUMER WILLIS SI CALA NEI PANNI CHE FURONO DI MAMMA DEMI MOORE: STESSA POSA SEXY E STESSA (O QUASI) GIACCA DI JEANS, PER LA CAMPAGNA DELLA CAPSULE GAP ISPIRATA AGLI ANNI 90. INSIEME A LEI, TANTI ALTRI “FIGLI DI” EX TESTIMONIAL DEL BRAND. SUPER REMAKE!
Ci vuole fegato per fare il remake di un mito. Se poi con quel mito hai un rapporto di parentela molto stretto, c’è pure il rischio di dover affrontare una serie di conseguenze psicologiche. Fatto sta che RumerWillis, primogenita 28enne di BruceWillis e Demi Moore, non si è lasciata intimorire dai paragoni e ha accettato la proposta del brand americano Gap di ricreare l’immagine di una leggendaria campagna del 1990. La protagonista era sua mamma, in denim e bustier con spallina maliziosamente abbassata. Per il lancio della 90’s Archive ReIssue, nuova capsule dedicata ai capi che hanno la fatto la storia del marchio negli anni 90, insieme a Rumer ci sono altri figli di ex testimonial Gap, come Lizzy Jagger e ChelseaTyler. Cosa ha pensato quando Gap l’ha contattata per il progetto? «Ero emozionata, si trattava di ricreare la campagna che aveva fatto mia mamma! Mi è sembrata subito una proposta super, l’idea di poter ricalcare le sue orme». A sua mamma è piaciuta la nuova versione della foto? «Non l’ha ancora vista, vorrei fosse una specie di sorpresa». Nello short movie Generation Gap compare al fianco di altri famosi figli d’arte. Si è divertita sul set? «È stato bello lavorare insieme a questa squadra di ragazzi: in qualche modo, sono cresciuti come me. Alcuni li conoscevo già. Come Evan, il figlio di Diana Ross, e Lizzy Jagger (figlia di Mick Jagger e Jerry Hall, ndr) sono miei amici di vecchia data». Lei è nata nel 1988. C’è qualcosa che ricorda, o che ama particolarmente, degli anni 90? «La gente all’epoca pensava fuori dagli schemi! E poi di quel periodo adoro la moda e la musica, soprattutto il gruppo delleTLC». E un film? «Oddio, non saprei, ce ne sono davvero tanti. Su tutti, direi Pulp Fiction». Qual è, invece, il suo capo Gap preferito? «I pantaloni neri a sigaretta. Un po’ in stile Audrey Hepburn, per capirci». Si definirebbe una fashion victim? «Mi piacciono i mix: pezzi vintage da abbinare, magari, a qualcosa di super griffato. Comunque per me fare shopping è andare a caccia del pezzo che si ama, e non una questione di quanto si spende».