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Milla Jovovich

- Marco Giovannini

CON IL CAPITOLO FINALE DI RESIDENT EVIL DICE ADDIO AD ALICE, IL PERSONAGGI­O CHE LE HA CAMBIATO LA VITA. E PREPARA LA STRADA A EVER, SUA FIGLIA. CHE PROMETTE BENE

«È come dire addio a una parte di me. C’è malinconia, ma anche tanto affetto». Milla Jovovich è commossa nel presentare il suo film Resident Evil

-The Final Chapter (ora nei cinema). Sesta e ultima volta, un record, che indossa i combat boots di Alice Abernathy, cacciatric­e di zombie in un’apocalitti­ca Terra del futuro. Milla la interpreta dal 2002: questi 15 anni le hanno cambiato la vita, e non è un modo di dire. Ha sposato il creatore della serie, l’inglese Paul W.S. Anderson, e da lui ha avuto due figlie, Ever, 9 anni, e Dashiell, due anni ad aprile. «Stavolta il film ha un’ulteriore valenza perché c’è una debuttante speciale, Ever, ancora più precoce di me che facevo la modella a 11 anni e l’attrice a 13». C’è stato un consiglio di famiglia per questo? Sì, perché volevamo essere sicuri che non fosse troppo presto. Ma è da quando ha 4 anni che mi chiede di farle fare dei provini televisivi, e con il suo entusiasmo ha sbaragliat­o ogni nostra obiezione. Che tipo è Ever? Ha imparato a leggere prima ancora di andare a scuola; ha accettato di prendere lezioni di recitazion­e il sabato. Parla già tre lingue e pratica il taekwondo, perché le arti marziali aiutano la disciplina. Da grande potrebbe fare il remake di Alice… Perché no? Lei poi ha una vena comica che a me manca. È fissata con Lucille Ball, l’attrice del serial tv Lucy ed io (famosissim­a negli anni 50, ndr). Qual è il consiglio migliore che le ha dato sua madre? Ricordati che la bellezza apre le porte, ma una volta dentro la stanza devi avere qualcosa da dire.

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