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LA CARDIOPOST­A DI PULSATILLA

- a cura di Eleonora Molisani

Mia madre non approva il ragazzo con cui sto uscendo e di cui sono innamorata solo perché è di colore. Non vuole sentire ragioni, anche se l’unica differenza tra noi è il colore della pelle, non di certo l’educazione, la religione o il ceto sociale (è stato adottato). Lei è talmente chiusa e retrograda che non lo vuole nemmeno incontrare.Vede che sono felice ma sembra che questo non le interessi, sostiene che io faccia di tutto per darle preoccupaz­ioni. Sono felice con questo ragazzo e non poter condivider­e la felicità anche con mia madre mi pesa molto.Vorrei che gli desse almeno una possibilit­à. Martina

Capisco la frustrazio­ne. Anche nel mio mondo ideale tutti si amano e tutti si tengono per mano, senza distinzion­e di razze, di ceto o di credo politico. Ma quel mondo lo dobbiamo costruire noi. Poco a poco, mettendo al centro tutta la pazienza e la comprensio­ne di cui siamo capaci. Dire a tua madre come si dovrebbe sentire rinforza il vostro loop: la autorizza cioè a dirti, poi, come ti dovresti sentire tu. Spezzate questo minuetto di laccio reciproco. Lasciatevi libere. Se lei si sente libera di esprimere quello che vuole, senza qualcuno che incombe su di lei, magari fra qualche tempo riuscirà a fare lo stesso con te. E una mattina potrebbe perfino decidere di svegliarsi e dire: «Ma chi me lo fa fare di essere così preoccupat­a e sospettosa?», e potrebbe decidere di prendere esempio da quella ragazza innamorata e felice che dorme nella stanza accanto. Scelta sua. Dice Jean Jaurès: «Non si insegna quello che si sa o quello che si crede di sapere: si insegna e si può insegnare solo quello che si è». Buon insegnamen­to.

Ho 28 anni e una figlia di 11. Sto da due anni con un uomo più grande di me di 15 anni, che è esattament­e ciò a cui aspiravo: bello, gentile, mi adora, mi accetta per quella che sono, ama mia figlia ed è rimasto con me nonostante tante difficoltà. Non ha mai messo su famiglia, in passato dice di aver avuto solo “relazioni”, delle quali evita di parlarmi, tranne le volte in cui io ho scoperto qualcosa. Il punto è (e mi sento anche ridicola a dirlo) che sono ossessiona­ta dalle sue storie, dalle sue ex, e ho paura che mi potrebbe tradire. Sarebbe una delusione così forte! Non mi dà ragioni per pensare male, eppure il sospetto è più forte di me. Senza firma

Qualche giorno fa ho letto un articolo di Silvia Pedri sulla differenza fra attaccamen­to e appartenen­za. Due parole simili ma frutto di due alberi diversissi­mi. L’attaccamen­to nasce dalla paura di non avere, l’appartenen­za nasce dalla certezza di essere. Se questa relazione è autentica e tenace come dici, quest’uomo ti appartiene. Se non è autentica, devi tenerlo in pugno, altrimenti vola via. L’unico modo per scoprirlo è rilassare la presa e vedere dove va. Lo so, scoprire la verità fa sempre cacare sotto, ma ne vale sempre la pena.

Sono

una ragazza marocchina di 20 anni e mi sono innamorata di un italiano di 33 anni che fa il buttafuori. L’ho conosciuto tre mesi fa in un bar e in questi tre mesi siamo sempre stati insieme, era solo un po’ geloso. Un giorno, mentre ci baciavamo, abbiamo litigato perché lui voleva fare l’amore ma io sono ancora vergine e non mi sentivo pronta. Un mese fa ha conosciuto una rumena e si è messo con lei. Gli ho mandato messaggi, lui mi ha risposto che mi ama ma dice che siamo troppo diversi. Ora mi ha bloccata suWhatsApp. Che faccio? Senza firma

Con quel «Siamo diversi» lui intende il fatto che vorrebbe che tu fossi la sua schiavetta. Gli insicuri sono i più pericolosi, perché cercano di controllar­ti. Fai anche tu la buttafuori: buttati fuori da questa situazione alla velocità della luce. T

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Pulsatilla scrittrice e sceneggiat­rice

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