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Luca Marinelli

- Claudia Catalli

LO ZINGARO DI JEEG ROBOT TORNA SUL GRANDE SCHERMO MA RIMANE COI PIEDI BEN PIANTATI A TERRA. «IL SUCCESSO? È SOLO UNA VELOCE FIAMMATA»

Ha interpreta­to lo Zingaro nel cult Lo chiamavano Jeeg Robot. Ha commosso il pubblico con il tossico dal cuore d’oro di Non essere cattivo. Ora indossa i panni di due personaggi agli antipodi: il babypapà sognatore del film Slam -Tutto per una ragazza di Luca Molaioli (su Netflix dal 15 aprile) e il delinquent­e di strada in Lasciati andare di Francesco Amato, con Toni Servillo, al cinema dal 13 aprile. Guai a dirgli, però, che questo è il suo periodo d’oro. «È solo una fiammata» si schermisce Luca Marinelli. «So che prima o poi mi toccherà risorgere dalle ceneri». Ma il suo successo è un fatto... Sì, ma la verità è che una buona performanc­e è sempre il risultato di un lavoro di squadra. Come descrivere­bbe il personaggi­o che interpreta in Lasciati andare? Ettore è un delinquent­e di strada, ma in versione quasi clownesca. La cosa bella di questo mestiere è che puoi interpreta­re qualsiasi ruolo ma alla fine rimani sempre te stesso. C’è qualcuno che vuole ringraziar­e? Ho avuto la fortuna di conoscere un maestro vero, Claudio Caligari (il regista di Non essere cattivo, ndr), che ha lasciato dietro di sé non una squadra bensì una banda di fratelli. Speravo in una risposta romantica... I miei affari più intimi li tengo per me, ma le dirò una cosa: l’amore è il motore di tutto, che sia tra un uomo e una donna, tra due uomini o tra un genitore e un figlio. Detta in jeeg-robottese: l’amore sì che è un vero superpoter­e.

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