Orlando Bloom Ci siamo, ne ho 40. Adesso do il meglio
ORLANDO BLOOM ATTIRA I FLASH (E I TOTO-FLIRT) COME POCHI. EPPURE A LUI, ENTRATO FELICEMENTE NEGLI ANTA, ESSERE UNA CELEB NON PIACE. MEGLIO PENSARE AI FILM. I PROSSIMI? UNA SPY STORY E QUEI PIRATI DEI CARAIBI CHE FANNO IMPAZZIRE IL SUO PICCOLO FLYNN
Come gli acuti strateghi, consapevoli che la miglior difesa è l’attacco, Orlando Bloom esordisce così: «Vuole parlare del mio pene o del mio compleanno?». Spiegazione per chi non vive immerso nei social. Il suo flirt con Katy Perry, interrotto un mese fa, è stato un autentico tormentone, culminato nell’estate 2016 con alcune foto “nature”: Orlando è stato paparazzato in Sardegna con addosso solo cappello, occhiali da sole e braccialetto, mentre remava inginocchiato su una tavola da surf. Le immagini sono poi state pubblicate con l’aggiunta di pixel, versione moderna della vetusta foglia di fico. Quest’anno il tormentone è invece che, per quanto incredibile sembri, a gennaio l’attore ha compiuto 40 anni. In realtà lui vuole parlare non di “piacere”, ma di “dovere”: il 4 maggio esce nelle sale la spy story Codice Unlocked, con un cast che più che da film d’azione è d’autore: Noomi Rapace, Michael Douglas, John Malkovich. E poi, il 24 maggio, c’è il suo ritorno nella saga Pirati dei Caraibi (col quinto episodio, La vendetta di Salazar), che aveva abbandonato nel 2007. Intanto, 6 anni fa, Orlando ha avuto un figlio, Flynn, dall’ex moglie, la top Miranda Kerr. E ora che è tornato single sono partite le scommesse sulla nuova fidanzata: la maggiore indiziata è l’attrice di
The Vampire Diaries Nina Dobrev, nata in Bulgaria e cresciuta in Canada. Se fossi un regista, che tipo di film dovrei offrirle per colpire il suo interesse? «Qualcosa che non ho già sperimentato, come ha fatto Michael Apted, il regista di Codice Unlocked. Il mio personaggio è un veterano della guerra
in Iraq. Si offre di aiutare l’agente della Cia protagonista del film (Noomi Rapace,
ndr), ma in realtà non è chi dice di essere. Il film è un rebus per lo spettatore, che fino alla fine non sa di quale dei tanti personaggi ci si può fidare. Io di certo non ero mai stato così ambiguo, e in una scena mi sono dovuto sforzare per fare veramente a botte con Noomi. In quel momento non eravamo un uomo e una donna, ma due professionisti che devono portare a termine una missione». Com’è stato il ritorno a Pirati dei Caraibi? «Piacevole, come una reunion scolastica. Il tempo passa e lo dimostra il fatto che il mio personaggio si troverà faccia a faccia con suo figlio, che vuole conoscere il padre di cui ha solo sentito parlare». Si è ispirato al suo rapporto con Flynn? «No, mio figlio è troppo piccolo, però è stato fondamentale per farmi tornare su quel set.Va pazzo per la serie: la prima volta che siamo entrati in un negozio Lego, non ha degnato di uno sguardo le astronavi e ha voluto una nave pirata». Lei dove vive attualmente? «A Los Angeles, dove Flynn va a scuola». Negli ultimi anni ha lavorato meno... «Non voglio sprecare tempo con progetti che non mi interessano. Sono un privilegiato, non ho necessità impellente di guadagnare, posso essere selettivo. E poi studio il buddismo da quando ho 16 anni: qualcosa avrò pur imparato». Si è ispirato a qualcuno per il suo ruvido veterano di guerra di Codice Unlocked? «Impossibile non fare riferimento a Bruce Willis in Die Hard e a Mel Gibson, praticamente in tutti i suoi film». A proposito, Mel Gibson è diventato un grande regista e molti suoi colleghi non vedono l’ora di fare la stessa cosa. Lei? «Io no. Molti attori hanno cominciato da bambini, quindi è naturale che puntino al passo successivo. Io ho iniziato a fare film a 22 anni, prima recitavo in teatro. Sarei un presuntuoso se mi sentissi già pronto per la regia. Però ho cominciato a produrre: aiutare progetti che lo meritano mi fa sentire in pace con la coscienza. Sono stato fortunato, a vent’anni ho avuto un successo imprevedibile. È ora che dimostri la mia gratitudine al destino». Con che spirito ha festeggiato i 40 anni? «Sono sereno. E poi un luogo comune vuole che un attore dia il meglio di sé fra i 40 e i 50, quindi ci siamo». Lei è considerato una vera celebrity... «È fuori del mio controllo. Non faccio niente per esserlo, anzi. Per Codice Unlocked ho fatto un sacco di ricerche sui reduci dall’Iraq scoprendo che molti di loro sono pieni di tatuaggi.Allora ho cercato di convincere regista e produttore a coprirmi tutto il corpo di tattoo. Mi hanno dato l’ok per collo, braccia e petto, ma non per la faccia come avrei voluto. Perché altrimenti il pubblico non mi avrebbe riconosciuto... Non sarebbe stata una magnifica novità?».
❝Studio buddismo da quando ho 16 anni. E infatti sono sereno, senza l’ansia di fare un film dietro l’altro