Artista è meglio
LASCIATA LA CASA BIANCA NEL 2008, GEORGE BUSH SI È DEDICATO ANIMA E CORPO ALLA PITTURA. IL LIBRO CON I SUOI RITRATTI DI 96 EROI DI GUERRA HA FATTO IL BOTTO. PENSARE CHE DA PRESIDENTE...
Sui due mandati di George W. Bush alla Casa Bianca (2000-2008) il giudizio degli storici è impietoso. La guerra del 2003 contro l’Iraq di Saddam Hussein ha prodotto in tutto il Medioriente un incendio di cui stiamo ancora pagando il conto. La totale assenza di controlli a Wall Street durante i suoi otto anni presidenziali ha favorito l’esplosione di quella che è stata definita “la più grave crisi economica dal 1929”. Ma se il bilancio sul Bush presidente degli Usa è in rosso, diverso è il giudizio sull’uomo che, lasciata laWhite House, si è dedicato anima e corpo alla pittura, anche assoldando alcuni dei più talentuosi “art instructors” presenti sulla piazza (come Gail Norfleet). Un impegno e una passione, quella di George, che culminano nel suo libro uscito a fine febbraio Portraits of Courage:A Commander in Chief’sTribute to America’s Warriors (edito da Crown Publishers, 35 dollari). Subito balzato ai primi posti dei bestseller nazionali, raccoglie ritratti a olio su tela realizzati dall’ex presidente. Protagonisti, 96 veterani di guerra che Bush aveva conosciuto negli ospedali militari. Persino il liberal New York Times ha parlato di questo progetto con grande ammirazione. E George? Lui si gode il momento e, quando viene intervistato, continua a presentarsi come un “novellino” del pennello. Un’umiltà che - dicono i suoi avversari - quando sedeva nello Studio Ovale era inesistente. Potere dell’arte?