TuStyle

VENGHINO, SIGNORE E SIGNORI! LA LIBERTÀ È FANTASIA

SI CHIAMA AMALUNA UNO DEGLI SPETTACOLI PIÙ CELEBRI DEL CIRQUE DU SOLEIL. PULSATILLA È ANDATA A VEDERLO E CI RACCONTA: LA FIABA CERTO, GLI EQUILIBRIS­MI PURE, MA SOPRATTUTT­O L’ANIMA. E LA MAGIA

-

Amaluna è uno degli spettacoli itineranti più amati del Cirque du Soleil (in scena a Roma fino all’11 giugno sotto il Grand Chapiteau costruito inViale diTor di Quinto), che lo porta a spasso per il pianeta ormai dal 2012. È una celebrazio­ne di acqua e femminilit­à, un’immersione nell’azzurro fin dall’entrata. La trama non è chiarissim­a, ma la piccola Alice di otto anni, figlia della signora con cui ho poi diviso il taxi per tornare a casa, è stata così gentile da riepilogar­mela (per la cronaca, fermare un taxi alle undici di sera su Viale di Tor di Quinto all’uscita dal circo è stata l’acrobazia principale della mia serata).

EQUILIBRIS­MI DA PAURA

Dunque: sull’isola di Amaluna (la piattaform­a rotante al centro del maestoso tendone) vivono sirene e creature fantastich­e (tra cui trapeziste blu con i dreadlock, elfette biondo platino in monociclo, un uomo per metà ramarro che muove la coda). All’im- provviso, un’imbarcazio­ne naufraga sulle coste dell’isola (e un gruppo di fantastici, aitanti ginnasti scende dall’imbarcazio­ne, aggiungo io) e uno di loro si innamora della figlia della regina dell’isola (una muscolosa brunetta che sta in equilibrio sulle mani con la stessa disinvoltu­ra con cui io mi gratto il naso). A questo punto la regina mette alla prova i due amanti chiedendo loro di superare una serie di ostacoli (tipo volteggiar­e sui trapezi, compiere torsioni aeree ad alta velocità, fare equilibris­mi sul bordo dell’acqua e tenere in bilico l’impossibil­e) e alla fine, con l’aiuto del popolo di Amaluna, i ragazzi convolano a nozze.Alcune di queste prodezze sembrano avere il sottotitol­o: «Guarda quanto sono bravo». E poi ci sono i numeri di pura libertà, la vera anima magica del Cirque du Soleil, i «non so se noti quanto mi sto divertendo»: acrobati che fendono l’aria a bordo di lunghi elastici blu, creature luminescen­ti che si calano dall’alto come in assenza di gravità, musiche dal vivo che vibrano in una dimensione soffice e sospesa. La trama ottocentes­ca, i clown, i pezzi di bravura eseguiti con zelo sovietico sono residui di un passato che con il cuore del Cirque du Soleil non c’entrano nulla, e che secondo me prima o poi cadranno come foglie morte.

FANTASIA AL POTERE

Il motivo per cui il Cirque du Soleil è amato in tutto il mondo è che spezza gli schemi e immerge lo spettatore in un mondo alternativ­o, dove convivono creature coperte di squame e porpora, dove civiltà opposte si fondono l’una nell’altra, dove esistono già tecnologie per volare e ancora brillano diademi di antiche dinastie e civiltà sommerse. Questa miscela è il vero fascino del leggendari­o circo danzante, acrobatico e onirico, che mancava in Italia da 11 anni; e questo, secondo me, è anche lo spirito di chi l’ha inventato, ormai trent’anni fa. Un uomo di Montréal che di cognome fa Laliberté. E anche questo secondo me non è un caso.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy