Un (davvero) grande magazzino
IN MOSTRA A MILANO LA STORIA DEL PRIMO MEGA STORE D’ITALIA: LA RINASCENTE. CHE HA CAMBIATO LA MODA E LO STILE DI VITA. E LANCIATO TALENTI DA PAURA di Franco Capacchione
PPrima della tv e della radio, a unificare il gusto degli italiani ci pensarono i grandi magazzini. La nave scuola ha un nome, la Rinascente, e il copyright del marchio è di Gabriele D’Annunzio, il Vate della letteratura italiana. Nata 100 anni fa, nel 1917, si festeggia e si racconta a Palazzo Reale di Milano con una grande mostra dal piglio high-tech e multimediale, LR100. Rinascente. Stories of Innovation, fino al 24 settembre. Progetti, fotografie, disegni, oggetti, tutti recuperati dagli infiniti archivi, raccontano nascita, crescita e affermazione definitiva di un vero “laboratorio” creativo. Lì, nei primi decenni del secolo scorso, si sono sperimentate le novità che provenivano dall’Europa e si è creato un modello di vendita innovativo con la merce esposta negli scaffali a prezzo fisso. Iniziava così la democratizzazione della moda. Le 10 stanze allestite per l’esposizione mettono a fuoco, ognuna, un tema: i primi esempi di cartellonistica di Marcello Dudovich, artista e grafico, padre della comunicazione pubblicitaria; i cataloghi e gli house organ; come il cinema ha raccontato gli spazi commerciali; la rivoluzione del prêt-à-porter… Fin dalla fondazione, le antenne sono sempre state alzate per cogliere le nuove tendenze, comprese quelle artistiche. Non a caso, in mostra ci sono anche opere di Bruno Munari, Giorgio Fontana, Andy Warhol, Michelangelo Pistoletto (tra gli altri). Pura avanguardia come lo è stato mettere in vendita la rivoluzionaria minigonna di Mary Quant, i primi bikini, l’underwear sexy e gli hot pants, firmare accordi con Pierre Cardin e Courrèges per offrire modelli haute couture a prezzi contenuti, allevare talenti come Giorgio Armani che ha iniziato, giovanissimo, come vetrinista, o i Missoni che disegnarono le prime collezioni. Italia’s got talent!