Mai stati così morbidi
I LINKIN PARK E IL LORO NUOVO DISCO: RACCONTA LA VITA, PERCHÉ «FA STARE BENE SAPERE DI NON ESSERE SOLI»
Cantare gioie e dolori alla soglia dei 40 anni significa fare i conti con i propri successi e pure con qualche fallimento. One More Light è il settimo disco dei Linkin Park. Il più intimo della band di Los Angeles, da sempre esempio per chi vuole tentare di fondere heavy metal e pop. Si sono messi tutti e sei davanti allo specchio per cantare chi sono davvero come genitori, mariti, uomini. «Volevamo sfidare noi stessi a livello musicale, ma poi il lavoro ha preso una piega personale, così ho cantato aneddoti conosciuti solo da mia moglie. L’ho fatto perché ci sono persone che sicuramente hanno vissuto le mie esperienze e ci fa sentire bene sapere che non siamo soli» ha detto il cantante Chester Bennington. Settanta milioni di dischi venduti, un paio di Grammy, ma poi ecco il bisogno di farsi una radiografia al giro di boa della vita. «Siamo partiti dai testi, per questo ci siamo lasciati ispirare e abbiamo collaborato con alcuni scrittori» spiega la band, che svela come i dieci brani finali siano il meglio di 150 demo su cui hanno lavorato.Ad aprire il disco, il singolo Heavy, a cui partecipa la voce talentuosa di Kiiara. Qualcosa che (al contrario del titolo) riporta i Linkin Park in una dimensione mai così morbida: «Chi ci critica dopo aver ascoltato il singolo non ha capito ancora il senso della nostra band». Quest’estate torneranno dalle nostre parti: il 17 giugno all’I-Days Festival di Monza.