Primo, rispettare la natura
COLONIALISMO, AMBIZIONE E AMBIENTE VIOLATO: SONO TRE TEMI FORTI DI IL RESPIRO DELLA
Riecco in libreria Richard Mason, che nel nuovo romanzo Il respiro della notte torna a parlarci di Piet Barol (già protagonista di Alla ricerca del piacere), uomo intraprendente e ambizioso. Lo avevamo lasciato su una nave diretta in Sudafrica (Paese d’origine dello stesso Mason, che però vive in Inghilterra da quando ha 10 anni) e lì lo rincontriamo nel 1914, trentenne, con la moglie Stacey. Sta cercando di procurarsi legname pregiato per il suo mobilificio, ma è al verde. Il suo piano? Trovare il modo di approfittare del Native Land Act, legge che sottrae le terre agli abitanti originari.
Questo romanzo parla, tra l’altro, di sfruttamento dei più deboli...
«Per me l’empatia, la cui mancanza dilagante è alla base della sofferenza umana, è cruciale. Il Native Land Act fu una legge terribile e oggi l’abuso di potere continua a imperare. Bisogna parlarne».
Perché questa fascinazione per l’Africa?
«Perché io arrivo da lì, ma non solo: è un continente ricco di usanze e magia. Si venerano gli spiriti degli antenati, la natura è sacra. Non rispettarla, come farà Piet, può essere molto pericoloso».
Per scrivere il romanzo è tornato lì…
«Sì, ho vissuto per un anno nella foresta. Mi serviva concentrazione, dovevo stare alla larga dal caos delle città».