Alla Rendez-vous Maison Chloé
UNA MOSTRA-EVENTO SUPER GRIFFATA IN UN NUOVISSIMO SPAZIO PER L’ARTE E PER LA MODA, NEL CUORE DI PARIGI. TASSO GLAM: ALTISSIMO
N
on si sono viste spesso mostre dedicate a Guy Bourdin, il fotografo francese che ha reinventato l’iconografia fashion. Quando era in vita, quel genio maudit dall’occhio seducente e dal pessimo carattere nato a Parigi nel 1928, si è sempre rifiutato di rinchiudere le sue opere in una galleria d’arte, tanto meno in un museo: lui era votato alla carta, e le sue creazioni le voleva solo sulle fruscianti pagine dei magazine di moda, Vogue Paris in testa. E anche dopo la morte, nel 1991, le occasioni per ammirare i suoi scatti rivoluzionari stampati in grande formato ed esibiti in una personale sono state rare (ha fatto storia quella organizzata dal figlio Samuel, al Victoria & Albert Museum di Londra, nel lontano 2003). Così, Femininities - Guy Bourdin, in scena nella sua Parigi, è un’occasione unica. Per due buoni motivi. Primo, vedere riuniti gli scatti che Bourdin ha prodotto negli anni 70 per una delle sue griffe d’elezione, Chloé. Secondo, per scoprire il più nuovo degli spazi dedicati all’arte nella capitale francese, la Maison Chloé
(chloe.com). Cinque piani in rue de la Baume, a due passi dagli Champs-Élysées, per un museo permanente con abiti, schizzi e memorabilia che raccontano la storia dei 65 anni del brand, più uno spazio dedicato alle mostre temporanee. Qui, fino al 6 settembre e poi dal 18 ottobre al 18 novembre, le immagini provocatorie, anticonvenzionali e maledettamente chic di Bourdin se ne staranno appese al muro. Con buonapace del loro autore.