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Maggie Gyllenhaal

UN PO’ RIBELLE PER CARATTERE, AMA I RUOLI IMPEGNATI E POCO CONVENZION­ALI. E SE QUALCHE VOLTA VIENE PRESA DAL DUBBIO, SUO MARITO LA CONVINCE

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Non ha toccato i carboidrat­i per mesi pur di indossare gli abiti striminzit­i della prostituta Candy nella serie tivù

The Deuce (dal 24 ottobre su Sky Atlantic), che la vede coinvolta anche come produttric­e. Dopo Secretary e Hysteria, Maggie Gyllenhaal torna a parlare di sesso che, dice lei, è «la migliore forma di comunicazi­one non verbale». Per calarsi bene nella parte si è messa a guardare ore e ore di film porno. Padre regista, madre sceneggiat­rice e fratello attore (Jake), l’attrice 39enne non ama le strade facili e sceglie spesso personaggi poco convenzion­ali. Viene da una famiglia di artisti: fare l’attrice è stata una scelta obbligata? In effetti poteva esserlo, ma la verità è che da piccola odiavo andare sui set dei miei genitori. In compenso mi sono innamorata della passione che mettevano nell’entrare nella pelle altrui. Perché è tornata in tv? Perché a certe commedie strappalac­rime preferisco le storie toste. E poi cerco il cambiament­o, anche se a volte mi spaventa: con due bambine (Ramona e Gloria, 11 e 5 anni, il papà è l’attore Peter Sarsgaard, ndr) devo stare attenta a come lo raggiungo. In questa stagione politica così complessa si sente tutelata, come donna e come madre? No. Per questo scelgo progetti di spessore.Voglio passare messaggi anche come madre: le mie figlie, per colpa di Trump, hanno gli incubi! Comunque ho sempre amato i ruoli così e, se ho dei dubbi, mio marito mi convince. È facile farle cambiare idea? Tutt’altro. Un produttore una volta mi ha fatto un gran compliment­o: mi ha paragonato a un cavallo selvaggio. Vado meglio senza staffe.

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