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Alessio Boni

UN THRILLER E UN GIALLO TV. IL 51ENNE ATTORE INTERPRETA UN (AMBIGUO) PROFESSORE E UN AGRICOLTOR­E MACCHIATO DI SANGUE. «TUTTI PERSONAGGI CHE AMO E MI FANNO CRESCERE»

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Si fa in due, al cinema e in tv, ma in entrambi i casi per storie nere. Alessio Boni è nel thriller La ragazza

nella nebbia di Donato Carrisi (in sala dal 26 ottobre, recensione a pag. 117) e nella fiction La strada di casa, sei puntate da fine novembre su Raiuno. «Racconta di un uomo che si risveglia dopo 5 anni di coma e, ritrovando lentamente la memoria, scopre di avere un passato terribile» racconta il 51enne attore. Storie piene di tensione e mistero: è un caso che le abbia girate ora? Sono capitate in tempi ravvicinat­i, ma le ho scelte perché amo le storie nere.Adoro anche leggere gialli. Riesce a rendere attraente anche un tipo ambiguissi­mo come il prof di La ragazza nella nebbia. Il segreto è amare un personaggi­o visceralme­nte, anche se è malvagio (ma scoprirete solo al cinema se lo è davvero). Lui intenerisc­e, è fragile nei sentimenti: per riconquist­are la moglie farebbe qualsiasi cosa. “Il peccato più sciocco del diavolo è la vanità” dice nel film. È d’accordo? Mi piace, sì. Ed è perfetta per lui.

E fare l’attore non è un peccato di vanità? Forse (ride). Ma tutti siamo preda del narcisismo. E a chi dice che “la vanità è donna” direi che gli uomini non sono da meno. Interpreta­re storie e personaggi diversissi­mi rende più saggi nella vita? Ti fa scavare nell’animo umano, ma il resto lo fanno i miei 51 anni. Il desiderio di un figlio c’è sempre? Sì, e anche quello mi renderebbe un uomo migliore.

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