Super star e stelle cadenti
SU E GIÙ NELLA GUIDA MICHELIN, CHE DÀ I VOTI ALLA RISTORAZIONE ITALIANA. VINCE NIEDERKOFLER, PERDONO SADLER E LO CHEF TIVÙ CARLO CRACCO. NON SI PUÒ BRILLARE OVUNQUE...
CColpa delle stelle (Michelin) se la vita degli chef è così dura, se le loro azioni salgono e scendono. Perciò nella guida 2018 più della terza, meritatissima, stella accesa per Norbert Niederkofler del Sant Hubertus di San Cassiano in Alta Badia (Bolzano), ristorante etico a filiera corta, si parla soprattutto di quelle spente, una a testa per Carlo Cracco e Claudio Sadler, scesi a due. Da brave food star, i bocciati minimizzano con eleganza. Sadler, spiritoso: «Ho perso il primato delle due stelle continuative di Milano, durato 14 anni. Si torna a una, un incidente. Siamo al pronto soccorso ma guariremo presto, prometto». Cracco, nonostante l’inevitabile Tapiro di Striscia la notizia, tira fuori un sorriso dalla barba risorgimentale: «Il mio staff e io siamo tranquilli» assicura. «Non vediamo l’ora di accogliere i clienti nella nuova sede milanese in Galleria a gennaio». Ma la rete ovviamente si scatena: è il prezzo della popolarità. A Cracco molti non perdonano di essere stato più in video come giudice di Masterchef che ai fornelli. Più chef symbol che chef e basta. Qualche tweet è davvero cattivo: “Cracco, hai perso una stella. Hai guardato nella tua cucina, nel tuo bagno, nel tuo living?” (chiara allusione allo spot Scavolini). A chi gli chiede se, così declassato, abbasserà i prezzi, risponde lapidario: «Ne dubito». Forse uno sconto di benvenuto, per i primi due mesi… T