Musica Cesare pensa in grande
CON POSSIBILI SCENARI CI REGALA 10 SINGOLI CREATIVI. CON IL TOUR NEGLI STADI 2018 PROMETTE DI EMOZIONARCI ANCHE LIVE testo di Rachele De Cata
«Sono un ragazzo che scrive canzoni, e che con questo disco ha voluto provare l’ebbrezza del coraggio, alzando l’asticella del proprio lavoro». Cesare Cremonini torna dopo due anni intensi «dieci chili persi e il vestito buono, tenuto nell’armadio in attesa dell’occasione giusta». Eccolo, il momento: la presentazione alla stampa di Possibili scenari, l’album uscito il 24 novembre e anticipato dalla ballata Poetica, «che immagino cantanta a San Siro, con il pianoforte e i fan che ripetono per tre volte quell’“abbracciami” che è la chiave del testo». L’ex Lùnapop è cresciuto, ora veste elegante («era importante mostrarmi diverso, anche nell’aspetto»), a giugno per la prima volta porterà i suoi live negli stadi («non posso più nascondermi dietro i palazzetti»). Insomma, è più consapevole: «Questi 18 anni di carriera non sono stati sempre facili, ci sono stati momenti in cui non ero così centrato. Oggi invece ho le tasche piene di possibilità e so come metterle a frutto». Per questo non ha lasciato nulla al caso: registrato negli studi di Bologna, l’album vanta mixaggi realizzati tra Londra e NewYork. «Volevo fare un disco “influente”, perché credo che una canzone, se è fatta bene, oggi possa durare negli anni nonostante lo streaming». La sua preferita? «Nessuno vuole essere Robin, che racconta di come tutti siamo esposti alla solitudine. Facciamo i fenomeni ma “tutti col numero dieci sulla schiena e poi sbagliamo i rigori”». E poi ci sono la disco music Kashmir-Kashmir («esiste una crisi di valori dalla quale è facile fuggire accusando qualcos’altro»), l’estivona La Isla e la scanzonata Al tuo matrimonio: «Gli amici sono tutti sposati, alcuni già al secondo figlio». E lui? «Quando la mia ragazza mi ha chiesto se volevo fare un figlio le ho risposto: voglio fare San Siro». Lei, per la cronaca, l’ha mollato. T