Musica Rosso, blu e verde: vi dico tutto
FRANCESCA MICHIELIN ESCE CON UN NUOVO ALBUM. TUTTO DA DECIFRARE, A PARTIRE DAL TITOLO
Con di20, l’album uscito nel 2015, era stato facile: Francesca Michielin aveva voluto segnare il passaggio ai fatidici vent’anni. Ma con 2640, il suo terzo disco di inediti, le cose si sono complicate: a partire dal titolo che - alzi la mano chi lo capisce senza la dovuta spiegazione - sta a indicare l’altitudine di Bogotà, capitale della Colombia. «Un luogo dove sarei voluta fuggire, anche se in realtà non l’ho mai visto» spiega. Alla fine però la cantautrice veneta non è scappata, ma ha messo insieme tredici canzoni (per la maggior parte scritte da lei) insieme a diverse teste di serie della scena indie, come Calcutta, Cosmo e Tommaso Paradiso, che sono un frullato delle sue passioni: calcio, Formula 1, musica anni 90, viaggi reali e sognati.
Un album fatto di tante anime. Perché?
«Ho detto esattamente quello che volevo dire, e il logo in copertina (tre triangoli colorati, ndr) le rappresenta tutte: il triangolo rosso è il vulcano, ovvero la voglia di comunicare. Il blu è il mare, l’importanza di ascoltare. Il verde la montagna: il luogo da dove provengo».
Se le dico “famiglia”, lei a cosa pensa?
«Io sono nata a Bassano del Grappa, ma la domenica mangiavo tapioca con la comunità ghanese (che omaggia in un brano, ndr) e il sabato esco coi miei amici delle Filippine. Ho un senso della famiglia molto ampio, intesa come comunità: ovunque tu vada, ne hai bisogno».
Tra i ringraziamenti c’è anche Jovanotti. Gli ha fatto sentire il disco in anteprima?
«Ci siamo incrociati a Los Angeles quando ero in fase di registrazione e il mio produttore gli ha “spoilerato” qualcosa. Dopo che è uscito il singolo Vulcano, mi ha scritto una mail: “Divertiti perché sarà un bel viaggio”».