Carlo fa il torero, olè
RIECCO LA CORRIDA! STAVOLTA AVRÀ IL PIGLIO DEL NUOVO PADRONE DI CASA, CONTI. CHE HA SALVATO I CAMPANACCI MA HA AGGIUNTO QUALCOSA DI NUOVO
Non voglio tornare sulla vecchia questione dell’età. Ognuno ha quella che ha, ma non mi scandalizzo se alcune di voi adorate tustylose non hanno quella che dicono. Quindi, fate attenzione su ciò che sto per consigliarvi, perché ci sono cose che non potete ricordare: al massimo dovrete affermare che sì, avete una vaga reminiscenza di quando, da piccoline, i vostri genitori (o se volete esagerare i vostri nonni) guardavano la Corrida in tivù. Quella di Corrado, la cui ultima edizione risale a più di vent’anni fa. Poi ci sono state quelle di Gerry Scotti e di Flavio Insinna. E ora arriva la Corrida condotta da Carlo Conti (in prima serata su Raiuno dal 13 aprile). Inutile dire come Carlo Conti, che come cantava Pierangelo Bertoli ha «un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro», proporrà al pubblico questo super classico. Resterà certamente fedele alla tradizione di mettere in scena la più scombiccherata, divertente, autoironica e per certi versi geniale combriccola di dilettanti allo sbaraglio. Ma anche con qualche variazione sul tema. Ogni sera per esempio prenderà una spettatrice tra il pubblico e la farà diventare valletta (quella ufficiale è Ludovica Caramis); e sempre tra il pubblico pescherà a caso un gruppetto di persone che verranno spedite in sala prove per imparare al volo un balletto. La liturgia, invece, sarà la solita: pubblico munito di pentole, fischietti e campanacci che aspetterà il semaforo verde per scatenarsi. Carlo mi ha detto che finora ai casting (ancora aperti se mai aveste una mezza idea di...) si sono presentati in cinquemila. Cosa che fa riflettere. Perché sotto sotto quasi nessuno si sente dilettante allo sbaraglio, ma talentuoso incompreso. Ci sarà da ridere. E voi, lettrici del mio cuore, che cercate sempre un uomo che sappia farvi ridere... eccovi servite.