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Zoe Saldana

È TRA I PROTAGONIS­TI DI AVENGERS: INFINITY WAR, VIVE A HOLLYWOOD MA ADORA MILANO. «PERCHÉ È UNA CITTÀ RICCA DI BELLEZZA, VA SCOPERTA POCO ALLA VOLTA»

- Mattia Carzaniga

A giugno compie 40 anni, ma Zoe Saldana, con quell’aria da ragazzina, potrebbe benissimo barare sull’età. Dopo The Legend of Red Hand, corto della Campari diretto da Stefano Sollima (si vede su www.youtube.com/enjoycampa­ri), l’eroina di tanti blockbuste­r (ha girato Star Trek, Guardiani della galassia e Avatar) dal 25 aprile sarà nei cinema con Avengers: InfinityWa­r. Filmone, quest’ultimo, che vede l’incontro tra Thor (Chris Hemsworth) e i Guardiani della Galassia di Star-Lord (Chris Pratt).

È nervosa per questo film “miscellane­a”?

Al contrario, sono eccitata al pensiero di come reagirà il pubblico a vedere Guardiani eVendicato­ri insieme per combattere Thanos, patrigno di Gamora, il mio personaggi­o. Questo film è stata un’esperienza incredibil­e.

Lei in Italia è di casa: suo marito, l’artista Marco Perego, è nato qui...

Sì, è cresciuto sul lago di Garda. Girare il corto della Campari a Milano è stato un regalo: amo questa città.Va scoperta a poco a poco, è piena di bellezza, arte e storia nascoste. Oggi l’Italia per me è come una seconda casa.

Hollywood invece è la prima: a proposito, come va la sua carriera di produttric­e?

Ho una passione da vera nerd per la fantascien­za, ma dopo tanti anni in fim simili avevo bisogno di tornare sulla Terra. Produrre mi permette di scegliere storie rischiose.

Nel corto di Campari si muove tra cocktail e bartender, di norma una persona a cui si confidano i segreti più intimi...

Io non mi sono mai confessata: il bar non è una chiesa (ride). Semmai, da giovane, ho flirtato spesso al bancone e sono uscita con alcuni baristi: sono pur sempre una ragazza di NewYork!

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