IMPATTO ZERO FASHION A MILLE
UNA MOSTRA A LONDRA RACCONTA IL RAPPORTO DI AMORE E ODIO TRA NATURA E MODA. A CUI CAPSULE ECO (COME QUELLA DI H&M) FANNO FARE PACE di Federica Presutto
CChe storia quella tra ambiente e abbigliamento! Non si può definire un flirt passeggero (va avanti da centinaia di anni), ma neppure un idillio. Il loro è più un matrimonio sull’ottovolante - alla Elizabeth Taylor e Richard Burton, per capirci - nel quale picchi di travolgente passione (i colori e le texture del pianeta sono da sempre fonte d’ispirazione per gli stilisti) si alternano a momenti di profonda crisi (la produzione di massa non ha fatto bene né all’ambiente né ai lavoratori del settore, tanto per citare un motivo di attrito). Mette chiarezza su questa complessa liaison Fashioned from Nature, mostra in scena alVictoria and Albert Museum (vam.ac.uk) di Londra dal 21 aprile al 27 gennaio 2019. Protagonisti, 300 oggetti (foto, abiti, accessori) datati dal 1600 a oggi. C’è la giacca da nobildonna del XVI secolo impreziosita da ricami floreali e l’abito di Calvin Klein fatto con il riciclo di bottiglie di plastica, sfoggiato da EmmaWatson al Met Gala 2016. E ancora, gli orecchini ricavati dalle teste di uccellini tropicali (raccapricciante must have di fine 800) e le immagini della sfilata organizzata da Greenpeace in Indonesia per sensibilizzare sulle emissioni tossiche delle industrie manifatturiere. Questo odio-amore tra moda e ambiente oggi trova un po’ di armonia anche grazie a collezioni “eco” come la capsule H&M Conscious Exclusive: il brand svedese la realizza da alcune stagioni con tessuti e materiali innovativi, biologici e riciclati (a lato, alcuni capi della nuova stagione). Non a caso, in mostra a Londra c’è pure il Serpentine Dress della Conscious Exclusive del 2017, ricavato da plastica che inquinava gli oceani. Morale della storia? Fashion e natura vissero (più) felici e contenti. T