UN RIPARO DALLA VIOLENZA
LA CASA DELLE DONNE DI VIAREGGIO STA PER ESSERE SFRATTATA. EPPURE I CENTRI ANTIVIOLENZA E LE CASE RIFUGIO SALVANO LA VITA A MOLTE DI NOI. LO SANNO ANCHE LE CANTANTI testo di Mariateresa Truncellito
Una donna uccisa ogni 60 ore: sono tanti - diciannove! - i femminicidi in Italia dall’inizio del 2018. Educazione e cultura (soprattutto maschile, ça va sans dire) a parte, una delle più importanti forme di aiuto sono i centri antiviolenza. Luoghi dove le donne possono trovare sostegno, informazioni e ascolto. Eppure la loro esistenza è sempre in bilico: perché i fondi stanziati non bastano e a volte finiscono nelle mani sbagliate. E perché capita che i centri vengano mandati via dalle loro sedi. È il caso di quello che trova ospitalità nella Casa delle donne diViareggio (www.
casadelledonneviareggio.it): contro lo sfratto si sono mobilitate molte cantanti (qui fotografate con l’hashtag #doveandiamo?), le stesse che nel 2017 hanno tenuto un concerto all’Arena di Verona e devoluto l’incasso proprio ai centri antiviolenza. «Il Comune ha inserito l’immobile che ci ospita nella lista dei beni vendibili» spiega LaraTurrini, operatrice volontaria. «Il nostro centro, L’una per l’altra, è l’unico in Versilia, ha accolto 1.700 donne, 170 solo nel 2017 e 43 nei primi due mesi di quest’anno. Le operatrici sono tutte volontarie - avvocate, psicologhe, psicopedagogiste, counselour, educatrici - ed è stato calcolato che il nostro lavoro gratuito ha un valore economico di 133mila euro l’anno. Avevamo in progetto anche l’apertura di una Casa Rifugio».
IL POSTO GIUSTO PER RICOSTRUIRSI
Le Case Rifugio rappresentano una forma di protezione ulteriore per le vittime di violenza. In Italia sono circa 165 e sono un luogo sicuro per chi vuole sottrarsi (allontanandosi anche fisicamente) a un partner pericoloso. Luoghi dall’indirizzo segreto che offrono ospitalità alle donne e ai loro bambini, dove ogni vittima di violenza può ricostruirsi emotivamente e psicologicamente in un momento di particolare confusione. I dati Eures raccontano una realtà vitale: l’anno scorso, grazie ai centri antiviolenza come quello di Viareggio e alle Case Rifugio, 22.000 donne si sono salvate. Di questi luoghi, purtroppo, abbiamo ancora un grande bisogno.