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Come tutti faccio le mie cazzate

SFERA EBBASTA HA SCALATO LE CLASSIFICH­E, ORA È UNA SUPERSTAR DELLA TRAP. CERTO CHE «IL SUCCESSO NON FINIRÀ», CRESCIUTO CON «UN BEL PO’ DI CASINI», MA CON UNA DONNA TOSTA ACCANTO

- testo di Rachele De Cata - foto di Studio Cirasa

AAcciuffar­lo, tra un’ospitata in radio e le prove del suo tour, non è stato facile. Sfera Ebbasta è il personaggi­o più lanciato e richiesto del momento. Ma in un pomeriggio prefestivo, davanti a un pranzo veloce (toast, spremuta, caffè macchiato e frolla con la crema), il trap king della musica italiana ha accettato di fare il punto con Tustyle, «in attesa dello step successivo». Perché lui, Gionata Boschetti, 25 anni da Cinisello Balsamo - nell’hinterland milanese - è convinto di aver intrapreso il percorso giusto e che «il successo non finirà». Per ora i numeri gli danno ragione: da quando il suo secondo album Rockstar (pubblicato lo scorso gennaio) ha infranto ogni genere di record, Sfera (ci dà l’ok per chiamarlo così) è per tutti il Re Mida delle classifich­e. Gli undici pezzi del disco sono finiti nei primi dodici posti della chart “top singoli” (si è messo di mezzo solo Perfect di Ed Sheeran, in quarta posizione), mentre le hit Rockstar e Cupido sono entrate nella “viral 100 globale” di Spotify. Scontato il doppio disco di platino e un tour sold out prima ancora di cominciare. Tanto che alle prime 14 date (fino a fine maggio, con tre serate a Milano e due a Roma), si sono aggiunte le 13 del summer tour. Si parte il 1° luglio da Lucca e si passa, tra le altre città, da Genova (il 15 luglio), Catania (il 18) e Rimini (il 25), fino a Soverato, in Calabria, dove il trapper si esibirà il 16 agosto. In mezzo, numerose comparsate e un paio di festival, come il Nameless (il primo weekend di giugno a Barzio, in provincia di Lecco), in cui Sfera è headliner italiano insieme a Fabri Fibra e Gué Pequeno.

Che tipo di spettacolo ha preparato per il tour?

«Per la prima volta sarò accompagna­to da una band. Ci stiamo impegnando per portare in giro uno show che piaccia a chi mi segue dall’inizio, ma pure a chi mi conosce per Rockstar. Quando è uscito il disco Sfera

Ebbasta (nel 2016, ndr) pensavo di essere arrivato al punto più alto della carriera, ma ora sono una star: salgo sul taxi e mi dicono “ma tu sei quello di .... ”».

Lei ha il merito di aver portato al grande pubblico la trap, sottogener­e dell’hip hop amatissimo negli States ma difficile, si dice, da cantare in italiano.

«Negli Usa non sapevano neanche dell’esistenza del rap italiano, figuriamoc­i della trap. Ma il sound viene capito indifferen­temente dal testo e la lingua non impedisce di rompere le barriere».

Quindi lei canterà sempre in italiano?

«Non nego che mi piacerebbe, prima o poi, tradurre qualche testo, magari in spagnolo».

In rete girano cover di sue canzoni fatte da Gab Loter, un fan misterioso che imita alla perfezione Fabrizio De André.

«Sentire le mie hit cantate con la voce di un grande cantautore fa effetto anche a me. È come se assumesser­o un altro spessore, anche se il testo resta lo stesso».

Lei, tra grillz (i gioielli sui denti, ndr), collane e ciuffo rosso, non ricorda per niente un cantautore...

«Non me ne vergogno: seguo i brand di lusso. La moda mi affascinav­a anche quando non avevo i soldi che ho ora».

Il suo primo acquisto folle?

«Da LouisVuitt­on, un paio di anni fa. Una borsa per mia mamma e delle scarpe per mia sorella. Quattromil­a euro pagati metà con carta e metà cash, rovesciand­o i soldi sulla cassa».

È vero che anche sua mamma la chiama Sfera, il nome che usava per firmare i graffiti da ragazzino?

«Sì. Giò, Gionata, è solo per un paio di amici di Cinisello Balsamo dove sono cresciuto».

Gionata significa “dono di Dio”: ci si ritrova?

«Mi sono sempre sentito fortunato, nonostante sia cresciuto da solo con mia mamma e mia sorella. Ho visto mia madre fare mille lavori per mantenerci, senza macchina, un bel po’ di casini. E anche se lei mi sgrida tutti i giorni perché non le piace quando esagero, da figlio sono felice di riuscire a ricompensa­rla».

In che modo?

«Le ho comprato una casa e l’ho fatta entrare in società nel mio gruppo di lavoro, un’azienda familiare».

L’ultimo tassello che ha aggiunto è un’etichetta discografi­ca, la BHMG (billion headz music group, ndr). Non ha paura di correre un rischio?

«L’ho fondata con Charlie Charles (Paolo Monachetti, ndr), il produt- tore che compone le basi delle mie canzoni. Entrambi sappiamo cosa vogliamo: il primo artista che abbiamo lanciato è DrefGold, un bolognese di vent’anni che con il video del singolo Boss ha realizzato un milione di streaming in un solo giorno».

In Cupido lei canta: “Una tipa chic come te, vuole un trap boy come me”. Si riferisce a una ragazza in particolar­e?

«No. Il 90 per cento delle ragazze mi cerca perché sono famoso. Per ora va bene, ma prima o poi dovrò trovare una ragazza che mi prenda la testa. E che non sappia nulla di me».

Che tipo era da ragazzino?

«Ero sveglio, mai stato propenso alla violenza. Evitavo le risse, per questo ho iniziato a interessar­mi ai graffiti. Così potevo stare solo».

I teenager la trovano un modello, altri la criticano per gli eccessi: le droghe leggere, il lusso ostentato.

«Come tutti faccio le mie cazzate. Prima di riuscire nella musica ho lavorato come commesso, elettricis­ta, portapizza. E ogni volta mi ripetevo che non era la vita per me. Non voglio dare consigli a nessuno, e sui miei social non c’è scritto: prendetemi come esempio».

Ci descrive gli anelli che indossa?

«Uno è di Amen (marchio di gioielli, ndr) e porta incisa una preghiera: me l’ha regalato mia mamma. Poi ho un anello che appartenev­a a mio nonno e poi c’è questo (all’anulare, ndr): me lo sono regalato io, per dire che sono sposato con me stesso».

Il mio primo acquisto griffato? Da Louis Vuitton: una borsa per mia mamma e un paio di scarpe per mia sorella. Metà con la carta e metà cash rovesciand­o monete sul banco

 ??  ?? Gionata Boschetti (25), in arte Sfera Ebbasta: Sfera è il nome che usava per firmare i suoi graffiti, Ebbasta è il nick su Fb.
Gionata Boschetti (25), in arte Sfera Ebbasta: Sfera è il nome che usava per firmare i suoi graffiti, Ebbasta è il nick su Fb.
 ??  ?? A sinistra, Sfera Ebbasta sul palco a Senigallia (AN). Sopra, la cover del suo album Rockstar.
A sinistra, Sfera Ebbasta sul palco a Senigallia (AN). Sopra, la cover del suo album Rockstar.
 ??  ?? Il cantante di Cinisello Balsamo (Milano) insieme alla mamma. Sfera è molto legato alla famiglia: il papà è morto quando lui aveva 13 anni.
Il cantante di Cinisello Balsamo (Milano) insieme alla mamma. Sfera è molto legato alla famiglia: il papà è morto quando lui aveva 13 anni.
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