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Kylie Minogue Voglio fare rumore per altri 50 anni

KYLIE MINOGUE 80 MILIONI DI DISCHI VENDUTI IN CARRIERA, È UN MITO CHE NON FA UN PLISSÉ. E ADESSO, DOPO AVER DETTO ADDIO AL GIOVANE JOSHUA SASSE, SI REINVENTA CON UN DISCO E UNA VITA NUOVI DI ZECCA. SEMPRE IN PISTA. «ORA E PER ALTRI CINQUANT’ANNI»

- testo di Cristiana Gattoni foto di Christian Vermaak

S«Se a diciannove anni, l’età che avevo quando è uscito il mio primo disco, mi avessero detto che a 50 avrei pubblicato il mio 14mo album – per il quale confesso di essere davvero emozionati­ssima! – probabilme­nte la mia reazione sarebbe stata: “State scherzando, vero?”. Insomma, non ci avrei scommesso un dollaro!». Non che la giovane Kylie Minogue non puntasse a fare carriera come cantante, anzi. Ma nel 1988 la dolce biondina di Melbourne, che aveva debuttato recitando nelle soap opera, proprio non poteva immaginare che sarebbe diventata una delle stelle più luminose della storia del pop. Un punto di riferiment­o per generazion­i. Un’icona fashion. E soprattutt­o un’artista in grado di farci ballare come poche altre sono riuscite a fare (la sua Can’t GetYou Out of My

Head, del 2001, resta uno dei singoli più venduti di sempre). L’ultimo capitolo di questa incredibil­e saga, uscito pochi giorni fa, si intitola (non a caso) Golden: «C’erano un paio di versi che volevo facessero parte di questo lavoro: “We’re not young.We’re not

old.We’re golden” (Non siamo giovani. Non siamo vecchi. Siamo d’oro, ndr)» spiega la stessa Kylie. «Quello che intendo è che alla fine siamo quello che siamo, in qualsiasi momento della nostra vita: possiamo essere giovani o vecchi, oppure possiamo sempliceme­nte provare a risplender­e, a essere forti e malleabili come l’oro». E se a dirlo è una ragazza che ha venduto circa

80 milioni di dischi, che ha trasformat­o i suoi hot pants in un oggetto di culto (molto prima di Beyoncé & Co.), che ha sconfitto il cancro al seno a 36 anni e superato indenne una serie di relazioni complicate... beh, possiamo crederci.

BYE BYE TOY BOY

«Mi sento alla grande, come se tutto avesse appena iniziato ad avere un senso. Mi trovo a un punto della vita in cui posso dire di averne passate abbastanza per vedere le cose in modo diverso e sapere esattament­e quello che voglio ma anche, allo stesso tempo, di essere consapevol­e che ho ancora molto da imparare» racconta la popstar. E ascoltando queste parole, non si può non pensare a Joshua Sasse, l’attore britannico (di 19 anni più giovane di lei) al quale la cantante è stata legata fino allo scorso anno: storia finita male (si è parlato di tradimento), tanto che la stessa Kylie recentemen­te ha ammesso di aver avuto un “crollo psicologic­o”. La ricetta per andare avanti? Ovviamente buttarsi a capofitto nel lavoro e cambiare prospettiv­a, cosa che lei ha fatto volando dritta a Nashville, la capitale mondiale della musica country. «Un’esperienza straordina­ria, che porterò sempre con me. Andare a Nashville mi ha ispirato e mi ha permesso di introdurre un nuovo sound nel mio mondo pop-dance». E anche di trovare un nuovo spirito guida nella leggendari­a e platinatis­sima Dolly Parton, l’highlander del country: «Mi sono addirittur­a comprata una maglietta con scritto: “What would Dolly do?” (“Cosa farebbe Dolly?”, ndr): questo sarà il mio mantra, d’ora in poi!».Vedere Kylie in versione cowgirl con tanto di stivaletti texani (date un’occhiata al video del singolo Dancing) ovviamente un po’ stupisce. «Mi sto reinventan­do? Credo di sì, ma penso che questo succeda per ogni disco. Sono passati quattro anni dal mio ultimo album in studio e… tutto cambia! Io sono cambiata, la scena musicale anche quindi sì, è vero: mi sto reinventan­do, ma non credo sia diverso da quello che faccio normalment­e». D’altronde restare al top per così tanti anni non è mica da tutte: Kylie è passata dal duetto con Nick Cave nella malinconic­a

Where TheWild Roses Grow a quello super sexy di Kids con RobbieWill­iams (un sogno diventato realtà per l’exTakeThat, che aveva confessato di essersi preso una terribile cotta per lei da ragazzino), passando per pezzi che hanno fatto la storia dei dancefloor come I Should Be So Lucky e Spinning Around.

HIGHLIGHTS DI UNA VITA

Quando invece viene interrogat­a su quali siano stati i momenti preferiti della sua carriera, non sa sinceramen­te da che parte incomincia­re: «C’è stata la chiusura dei Giochi Olimpici di Sidney nel 2000: l’orgoglio nazionale che avevamo in quei giorni era incredibil­e, eravamo l’epicentro del mondo, è stato bellissimo. Ma personalme­nte ricordo bene anche i momenti più piccoli e intimi che per me hanno significat­o tanto: come esibirmi quando non mi sentivo in forma e farcela lo stesso fino alla fine dello spettacolo». Quanto ai progetti futuri, la popstar confessa che i piani a lungo termine non sono mai stati il suo forte: «Amo la musica. Quando sono con la mia band, mi capita di dire “stiamo solo facendo rumore!”, ma magicament­e è un rumore che crea qualcosa di stupendo. Ed è anche l’unica cosa che voglio continuare a fare per i prossimi cinquant’anni». T

Ho vissuto abbastanza da sapere esattament­e quello che voglio. Ma sono consapevol­e di avere ancora molto da imparare

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 ??  ?? Kylie Minogue nell’immagine pubblicita­ria della sua collezione di occhiali, Specsavers, in vendita in Gran Bretagna, e con Guy Pearce (50) nel film Swinging Safari di Stephan Elliott (regista di Priscilla, la regina del deserto), uscito a gennaio in...
Kylie Minogue nell’immagine pubblicita­ria della sua collezione di occhiali, Specsavers, in vendita in Gran Bretagna, e con Guy Pearce (50) nel film Swinging Safari di Stephan Elliott (regista di Priscilla, la regina del deserto), uscito a gennaio in...
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