Un po’ di California a Barzio
TORNA A GIUGNO IL NAMELESS, IL FESTIVAL DEDICATO ALLA MUSICA DANCE. SI ISPIRA AL COACHELLA MA SI SVOLGE IN PROVINCIA DI LECCO, DOVE «AL POSTO DELLE PALME CI SONO LE MONTAGNE»
UUn weekend, una valle, il meglio della musica dance in circolazione. E poi gli after party, il main stage (palco principale), i vip in incognito, le casse che risuonano da mezzogiorno a mezzanotte... No, non stiamo parlando del Coachella (lo facciamo a pag. 36), ma l’ambizione del Nameless Music Festival - a Barzio, in provincia di Lecco, l’1, il 2 e il 3 di giugno - è proprio di diventare l’equivalente italiano del famosissimo festival di Indio, in California. Con un occhio più attento al comfort, però: al momento dell’acquisto del biglietto viene offerto un ampio ventaglio di possibilità per l’accomodation (dal camping agli hotel a 4 stelle) e, nel corso dell’evento, troverete corner local food dove mangiare è un piacere (non solo panini con la salamella, per intenderci). Nato per lanciare la “nostra” disco music a livello internazionale e giunto alla sesta edizione, il Nameless è un appuntamento a tutto tondo: mette d’accordo i patiti della dance e chi punta - anche - a esplorare il territorio della Valsassina (Lombardia). «Da noi vengono tutti, accogliamo pure tante famiglie» dice Alberto Fumagalli, 32 anni, ideatore e organizzatore del festival. «Quest’anno abbiamo già venduto oltre 30mila biglietti, che è l’equivalente delle presenze del 2017. Chissà a che cifre arriveremo...» Inserito nel calendario dei più importanti eventi musicali europei, il Nameless richiama i nomi dell’elettrodance internazionale: Don Diablo, Armin Van Buuren, Steve Angello. «Ma tutto ruota intorno all’Italia ed è giusto che i ragazzi possano scegliere tra due palchi». La line up “nostrana” vanta artisti da urlo: Fabri Fibra, Gué Pequeno, Sfera Ebbasta, Merk & Kremont. Nulla da invidiare al Coachella, dunque? «Beh, le loro 125mila presenze al giorno per noi sono una metropoli. E poi loro hanno le palme e noi solo le montagne! Ma ogni anno veniamo qui a studiare come si costruisce un evento». «Ma “qui” dove, scusi?». «Sono a Indio, non gliel’avevo detto?».