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Alba Rohrwacher Sul red carpet mi scorta l’abito che indosso

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HHa un viso che sembra uscito da un dipinto del Rinascimen­to. La voce gentile, quasi timida. Nel chiasso di un mondo che fa di tutto per attirare l’attenzione, Alba Rohrwacher si nota per la sua delicatezz­a. Le cose forti, lei, le fa al cinema. Mentre si racconta al telefono, con la linea che va e viene come se chiamasse da un mondo lontano e misterioso, usa spesso una parola che contrasta con la sua dolcezza:“azzardo”.Ama il rischio,Alba. Le scelte non banali. Che quest’anno sono state premiate al Festival di Cannes. Lazzaro felice (appena uscito nei cinema), firmato dalla sorella Alice Rohrwacher e con Alba in un ruolo minore, ha vinto il premio per la sceneggiat­ura grazie alla vicenda fiabesca di un ragazzo semplice, un contadino che viaggia nel tempo. «Un uomo buono che preferisce osservare gli altri piuttosto che essere osservato: è capace di gioire della gioia degli altri» dice lei. Che sulla Croisette ha portato anche una commedia: in

Troppa grazia di Gianni Zanasi (che vedremo nella prossima stagione) interpreta Lucia, una giovane donna in crisi che inizia a vedere la Madonna. Altro film premiato, alla Quinzaine des réalisateu­rs. Un’edizione speciale di Cannes, per lei. Soddisfatt­a? «Certo. Non dimentiche­rò mai la proiezione di Lazzaro felice e il momento di sospension­e quando scorrono i titoli di coda: mostrare il tuo lavoro al mondo fa paura, non sai mai come verrà accolto. Ero lì con mia sorella Alice e tutta la mia famiglia ed è stato meraviglio­so sentire gli applausi di chi ci segue, ma anche di tantissimi sconosciut­i. E anche presentare

Troppa grazia è stata una festa. Due film che, in maniera molto diversa, si prendono dei rischi. Un azzardo». È questo che cerca come attrice? «Cerco registi che mi stupiscano con personaggi e storie forti. Ricordo benissimo la prima volta che Alice mi ha parlato della sua idea, uno spunto che mi sembrò subito molto bello. Ricordo quando ho letto la prima pagina della sceneggiat­ura dove c’è una comunità contadina fatta di tante persone, ma lo sguardo si posa sul ragazzo che sta sullo sfondo e guarda

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