Sesso, rolex e Bella Hadid
È USCITA L’AUTOBIOGRAFIA DI GUÉ PEQUENO. PARLA DI SOLDI, DI GIACCHE FIRMATE E DI INFEDELTÀ (NON DUREREBBE NEMMENO CON LA PIÙ “BELLA”). SIMPATICO, EH?
VVisto che non potevo fare il gangster, ho scelto di fare il rapper”. Eccovi servita la vocazione di Gué Pequeno, aka Cosimo Fini, classe 1980 (due dischi d’oro, uno di platino e un doppio platino l’anno scorso con Gentleman), l’artista italiano più ascoltato su Spotify, che ha appena lanciato un singolo nuovo di pacca, Lungo
mare latino. Gué non è l’abbreviazione di Guérriero (titolo dell’autobiografia pubblicata da Rizzoli) ma di Guercio, il nome che usava all’inizio della sua ormai strabiliante carriera: colpa di una ptosi, difetto della palpebra che condivide con Lucky Luciano, JFK e ForestWhitaker. Eccessivo, arrogante un po’ per carattere, un po’ perché gli riesce bene (“Non sono umile, fatevene una ragione”), ha il mito di Scarface e di Quei bravi
ragazzi di De Niro, ama la mamma e si dichiara infedele: “Anche se domani mi metto con Bella Hadid, so che mi rompo e cerco di farmi la cameriera al piano di sotto”.Adolescente inquieto: “al liceo avevo due sport: il nuoto e rubare giacche”. Gli piacevano quelle firmate e non se le poteva permettere.Adesso ha un armadio di Balmain, Balenciaga e Gucci,Armani gli dà i vestiti,Versace no, compra gioielli e orologi costosi (ha lo stesso Rolex di Puff Diddy, 18mila euro), rimorchia tipe ancora più costose. “Due cose volevo. Spaccare con il mio stile e fare soldi: ci sono riuscito”. Di soldi parla molto, non si vergogna: “Danno la felicità, al contrario di quello che dicono”, “per farli devi muoverti, non ti vengono a cercare loro”, “io non rifiuto niente perché penso ai cerchioni della Porsche, alla Jacuzzi più grande o a prenotare alle Mauritius”. Ha provato a recitare. “Il provino per la serie 1992 è stato un disastro. Avevo studiato il copione con una stripper venezuelana”. Ovvio che era distratto. Ha un bel ricordo del video girato a Budapest con Rocco Siffredi: si è fidanzato con una pornostar. Ha momenti (rari) di autocritica: “Non ho mezze misure, sono compulsivo, se non è la droga, sono le donne o gli orologi. Non riesco a stare calmo”. Poi l’Io prende il sopravvento: «Gué si nasce, non si diventa”. Diffidate delle imitazioni.