LGBTQ orgogliosamente in Pose
SI INTITOLA POSE LA NUOVA SERIE TIVÙ MADE IN USA COL PIÙ ALTO CONCENTRATO DI ATTORI TRANSGENDER. UN INNO ALLA DIVERSITÀ E ALLA BELLEZZA (MOLTO ANTI-TRUMP). DA APPLAUSI
Strike a pose, mettiti in posa. In principio fu Madonna, che con le tre parole della sua super hit Vogue descrisse un’intera epoca. Quel manifesto fatto di glamour e sfrontatezza diventa oggi una serie tivù dal titolo evocativo: Pose, appunto. Otto episodi sul canale FX in onda negli States dal 3 giugno, racconta la comunità LGBTQ che inizia a far sentire la propria voce nella NewYork degli Anni 80, dove già spadroneggiava un certo Donald Trump. Scritta da Ryan Murphy, quello di Glee,Feud e dei “format”
American Horror Story e American Crime Story è, secondo il magazine VillageVoice, «un cupcake alla vaniglia con decorazioni arcobaleno». In America è stato subito successo per quest’inno alla diversità, alla bellezza e alla musica interpretato da un cast quasi tutto arcobaleno (tra loro 5 transgender, attrici di teatro). «È sempre il momento giusto per serie come questa» dice Murphy.Tanti volti giovani (da Evan Peters nei panni di un impiegato alla Trump Tower, a Ryan Jamaal Swain alias Damon, aspirante ballerino ripudiato dalla famiglia perché gay) e un ritorno cult: JamesVan Der Beek, già protagonista di Dawson’s
Creek, qui uno yuppie perfetto.Appena arriva in Italia (ancora non c’è una data), occhio alle gare di drag queen: non potrete più farne a meno.