Mel C. Il nostro era girl power energetico
SStatuaria. Atletica. Praticamente identica a vent’anni fa, quando era diventata il mito delle fitnessaddicted grazie a quegli addominali scolpiti che spuntavano fuori da micro-top e tute della Adidas: un fisico che era valso a Melanie Jayne Chisholm, nata in Inghilterra nel 1974, il soprannome di Sporty Spice. Ma tra le cinque ragazze che avevano travolto il pop degli Anni 90 a suon di girl power e maxi zeppe, lei si era distinta anche per un altro motivo: l’estensione vocale. L’unica delle Spice Girls ad avere una voce degna di nota, Mel C in questi anni ha continuato a cantare, a pubblicare dischi - per un totale di sette album da solista - e a esibirsi sui palchi. Ultimamente con un supporto in più: quello del suo inseparabile manager-fidanzato (Joe Marshall). Tustyle l’ha incontrata in occasione del suo primo concerto italiano dopo 11 anni di assenza dal nostro Paese, invitata dal gruppo Land of Fashion per una serata speciale all’interno del Franciacorta Outlet Village. E, complice la sua canottiera attillatissima, la prima domanda ci è venuta spontanea...
Da quel che si vede, continua ad allenarsi come ai tempi delle Spice, vero?
«Sì, sono diventata una grandissima appassionata di triathlon: l’ho scoperto nel 2011 e me ne sono innamorata. Quando riesci a completare tutte le prove - e soprattutto a sopravvivere! - questo sport ti regala soddisfazioni uniche».
Dopo lo scioglimento del gruppo nel 1998, lei ha subito dato il via alla carriera solista. È stato difficile trovare la sua identità come artista?
«All’epoca non sapevo come si sarebbe comportata la gente: per tutti ero semplicemente una delle Spice Girls. Io cercavo di mostrare il meglio di me, ma non era facile, ero giovane e per di più cresciuta sotto i riflettori.Alla fine, il tempo mi ha aiutata: adesso mi sento ancora la Sporty Spice, ma sono anche una mamma (di Scarlet, 9 anni, avuta con l’ex compagno Thomas Starr,
ndr) e un’artista pop».
Se potesse tornare indietro nel tempo, cosa cambierebbe?
«Tutti abbiamo delle cose che vorremmo cambiare del nostro passato, ma tanto non possiamo farlo, quindi è infinitamente meglio non pensarci. Alla fine sono orgogliosa di quello che sono diventata, e comunque adesso sono molto più saggia di un tempo».
Qualcosa che vorrebbe almeno eliminare da Internet?
«Un sacco di pettinature e tantissimi outfit che ho sfoggiato!».
In un’intervista ha detto che, da figlia degli Anni 80 qual è, non riesce ad avere un rapporto sereno coi social network. In che senso?
«Come tutte le cose, anche i social hanno un lato buono e uno cattivo. In generale, credo siano un buon modo per restare in contatto con gli amici. Per quanto mi riguarda, sono utilissimi per creare un rapporto diretto con i miei fan: un tempo sarebbe stato impossibile. D’altro canto, però, sono convinta che ci abbiano cambiato la vita, trasformandoci in schiavi dei nostri device. I bambini, in particolare, si ritrovano esposti a immagini e situazioni che per loro non vanno bene. Insomma, per tutti questi motivi io ho un rapporto di amore-odio con i social».
Da figlia degli Eighties, oggi che tipo di musica ascolta?
«Scarlet, mia figlia, è molto appassionata di pop, e grazie a lei ho scoperto Dua Lipa: adoro il suo stile e la sua voce.Ascolto parecchio anche Ed Sheeran. E poi, al momento, mi cimento pure a mettere musica come dj: è la mia nuova passione, mi piace suonare la dance Anni 90 e il Brit Pop… perché sono anche una super fan degli Oasis!».
Con le altre Spice Girls, che rapporto ha? Siete sempre in contatto?
«Dipende. Ho un rapporto diverso con ognuna delle ragazze, ma questo da sempre. A Londra ho più facilità di vedere Geri ed Emma, Victoria invece è ovviamente molto impegnata, e non vedo molto spesso nemmeno Melanie B, perché vive in America. In ogni caso, quando succede, è sempre bello stare insieme».
Si rincorrono voci di una reunion, anche se lei ha dichiarato che ci sono poche possibilità, almeno per il 2018. Che cosa ci può dire in proposito?
«Faccio una premessa: siamo orgogliose di quello che abbiamo realizzato. Abbiamo fan fantastici che ci hanno visto crescere e che sono cresciuti con noi. Per questo motivo vogliamo continuare a rappresentare il girl power: noi l’abbiamo reso divertente, incitavamo le ragazze a far esplodere la loro energia, ci scherzavamo su. Ultimamente i tempi sono cambiati: il movimento MeToo è importantissimo, ma prende il via da qualcosa di terribile. Confesso che ci piacerebbe fare qualcosa insieme, per continuare a diffondere il nostro messaggio alle future generazioni. Vedremo se succederà».
Serve ancora parlare di girl power?
«In generale credo sia un buon momento, le donne stanno alzando la testa, ma sono anche convinta che ci sarà ancora da combattere, e per molto tempo».