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Fermo immagine Chester Bennington

- Carmen Scotti

Non esiste magia più grande dello stare sul palco per chi, come me, si porta dietro ricordi dolorosi che vorrebbe solo cancellare. Oggi so che solo la musica può salvarmi, ma ce n’è voluto di tempo per riprendere in mano la mia vita, per capire che non era lo “sballo” la soluzione a tutti i miei tormenti. A sedici anni non facevo che bere e drogarmi tutto il giorno, pensando di poter seppellire, sotto fiumi di LSD e marijuana, il volto di chi aveva distrutto la mia vita con anni di abusi. Diceva di essere un amico, l’uomo che cominciò a violentarm­i quando avevo solo sette anni e che io non denunciai mai, per paura che mi prendesser­o per gay o per bugiardo. Sballarsi, bere e fare sesso erano la mia via di evasione, insieme alle canzoni che componevo giorno e notte, mentre sul piatto girava un disco dei Depeche Mode. Mi ero rassegnato a lavorare al Burger King per il resto della vita, pensando che il mio sogno di suonare non si sarebbe mai realizzato. Invece il giorno del mio 23esimo compleanno cambiò tutto.

IN FUGA, CON LA MUSICA

Un produttore mi chiamò dicendo che serviva un cantante per un nuovo gruppo. Senza un soldo e con una macchina scassata a farmi da casa, andai a Los Angeles e mi unii ai Linkin Park sperando che qualcuno si accorgesse di noi, e quando il nostro primo disco uscì (Hybrid Theory, 2000, ndr) ci ritrovammo di colpo famosi. Per migliaia di adolescent­i la nostra musica rappresent­ava una via di fuga da un mondo di adulti che non li capiva, ma per i critici eravamo solo una boy band costruita a tavolino. «Ma da dove arrivano questi ragazzini bianchi che blaterano di quanto sia dura la vita?» dicevano, e forse fu la rabbia repressa contro tutte le malelingue a spingermi di nuovo fra le braccia della droga. Ne sono uscito, per fortuna, e ho capito quanto sia bello salire sul palco da sobri, mentre migliaia di mani scandiscon­o una tua canzone.

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LUGLIO 2018
 ??  ?? UN ANNO SENZA LA SUA VOCE Il 20 luglio del 2017 si toglieva la vita Chester Bennington, frontman dei Linkin Park, gettando nello sconforto milioni di fan. Una vita difficile, segnata da abusi sessuali e dipendenze da alcol e droga, il cantante americano (qui in concerto a Tokyo) sembrava aver trovato nella musica e nei suoi sei figli un’àncora di salvezza. Invece, a soli 41 anni, nel giorno del compleanno del suo più caro amico Chris Cornell (morto suicida due mesi prima), Chester Bennington si è impiccato nella sua villa in California.
UN ANNO SENZA LA SUA VOCE Il 20 luglio del 2017 si toglieva la vita Chester Bennington, frontman dei Linkin Park, gettando nello sconforto milioni di fan. Una vita difficile, segnata da abusi sessuali e dipendenze da alcol e droga, il cantante americano (qui in concerto a Tokyo) sembrava aver trovato nella musica e nei suoi sei figli un’àncora di salvezza. Invece, a soli 41 anni, nel giorno del compleanno del suo più caro amico Chris Cornell (morto suicida due mesi prima), Chester Bennington si è impiccato nella sua villa in California.

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