Parkour like an Egyptian
PER LE STRADE DEL CAIRO, UN GRUPPO DI RAGAZZE SALTA I MURI E LE CONVENZIONI PRATICANDO LA DISCIPLINA PIÙ URBAN CHE C’È testo di Federica Presutto - foto di Amr Abdallah Dalsh
EEra il 1986 quando il gruppo (di sole ragazze) delle Bangles riempiva le piste da ballo con la hit Walk Like an
Egyptian. Trentadue anni dopo, per le strade del Cairo rieccheggia la hit danzereccia: ma la ieratica camminata di profilo della classica iconografia dei Faraoni è sostituita dalla dinamica disciplina urbana del parkour. Protagonista, un manipolo di sole ragazze che si è unito a Parkour Egypt, il primo team egiziano dei patiti delle acrobazie che scalano muri e palazzi. Sono le Parkour Egypt Ladies (l’età va dai 10 ai 24 anni): oltre a saltare le barriere architettoniche della giungla metropolitana, sfidano tabù, convenzioni e sguardi curiosi (purtroppo, talvolta ostili) dei passanti.
RIPRENDIAMOCI LE STRADE
Zayneb Helal, una delle ladies del parkour, spiega la reazione dei suoi concittadini: «È naturale che la gente ci guardi con sospetto: non è abituata a vedere donne che praticano dello sport da sole, per strada!». Il loro allenatore, Mohamed Omran, è ottimista: «Un numero sempre maggiore di ragazze si sta avvicinando al parkour. Più questa disciplina diventa popolare, più sarà sdoganata la figura dell’atleta al femminile». E visto che, da un sondaggio dell’agenzia Reuters, Il Cairo è al primo posto tra le città più pericolose al mondo per il gentil sesso, il parkour può essere un bell’escamotage per riappropriarsi delle strade. È d’accordo Yasmina Abdallah, una delle fondatrici di Parkour Egypt Ladies: «Venivo spesso molestata e non avevo la forza di reagire.Adesso mi sento più forte e ho più fiducia in me stessa, quindi rispondo. All’occorrenza scappo, e sfido chiunque a prendermi!». Quando si sconfigge la paura, saltare tutti i muri diventa un gioco da ragazze.