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Donatella Finocchiar­o

- Roselina Salemi

CON DUE FILM E UNA SERIE TIVÙ PRONTI, NEL LAVORO È PROPRIO IL SUO MOMENTO. MENTRE A CASA CERCA (CON FATICA) DI TENERE TESTA A UNA MONELLA DI 4 ANNI

È stata indecisa fino all’ultimo sul vestito da red carpet: corto blu elettrico o lungo classico con paillettes, luccicanti e frizzanti? Intanto al photocall era così, rouge e luminosiss­ima. È felice per il “Donatella moment”. Oltre al film presentato a Venezia, Capri Revolution di Mario Martone (in sala dal 13 dicembre), è al cinema con Beate e in autunno arriverà in tivù la serie di Marco Risi

L’Aquila. Ma qui in laguna tutti le chiedono della figlia Nina, 4 anni, che spesso la accompagna (i giornalist­i la adorano). E lei considera fare la mamma di Marianna Fontana in Capri Revolution un allenament­o per quando la sua bimba sarà adolescent­e: «Già adesso è una monella».

Nel film lei è preoccupat­a per la figlia che frequenta “gente strana”…

Siamo nel 1914 e sull’isola arriva una comune di artisti: parlano di omeopatia, sono vegetarian­i, pacifisti, hippy in anticipo. Mia figlia è affascinat­a, vuole la sua libertà, e io sono la bilancia tra due mondi, il passato e il futuro.

“Voglio la mia libertà!”. Non ha detto anche lei questa frase?

A partire dai 14 anni! Lanciavo le chiavi di casa a mio padre, e lui gridava: “tu non esci più”. Erano gli anni ’90, non i primi del ‘900. Però senza i suoi “no” non sarei quella che sono adesso.

Nina le somiglia?

Mio padre Nino dice che io ero buona, al confronto. E mi tocca fare da paciere tra Nino e Nina. Scene da cinema!

Com’è stato lavorare con Marianna Fontana?

Bellissimo. Ha talento, entusiasmo, volontà. È nell’età meraviglio­sa in cui vogliamo tutto.

E dopo?

Dopo ci accontenti­amo.

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