Noi donne, esperte in sfumature
UNA FAMIGLIA SPEZZATA, DUE PROTAGONISTE DIVERSISSIME: LA GIALLISTA JANE CORRY TORNA CON UN THRILLER AL FEMMINILE testo di Franco Capacchione
Sensi di colpa, rivalità, gelosia, violenza maschile, e un legame familiare spezzato per sempre. C’è tutto l’indispensabile per un thriller psicologico in Le tre bambine, il nuovo libro della scrittrice bestseller Jane Corry. In capitoli alternati si racconta la vita di Alison e di Kitty: la prima tiene un corso di arte in un carcere e tende all’autolesionismo; la seconda ha un danno cerebrale dovuto a un incidente avuto da piccola, ed è in sedia e rotelle, ormai incapace di parlare, ma perfettamente in grado di provare emozioni. Che cosa hanno in comune le due giovani donne? Vietato spoilerare! Come nasce il personaggio di Kitty? «Ho trascorso del tempo nel reparto per lesioni cerebrali di un ospedale, parlando con il personale, i pazienti, le famiglie. Il messaggio era lo stesso: il cervello può subire dei danni nel funzionamento, ma non per questo la persona smette necessariamente di provare sentimenti ed emozioni». Come Alison, ha insegnato in un carcere... «Ho risposto a un annuncio: cercavano un insegnante di scrittura in una prigione maschile di massima sicurezza. I miei laboratori non erano obbligatori e chi veniva voleva essere aiutato a scrivere lettere, racconti, perfino romanzi. Dai detenuti sono sempre stata trattata con grande rispetto». La diverte scrivere libri pieni di suspense? «Certo, perché adoro guidare il lettore in una direzione e poi obbligarlo a cambiare il suo punto di vista, a dubitare di quello che gli sta raccontando il protagonista». Secondo lei, perché i thriller al femminile hanno tanto successo? «Perché noi donne siamo multitasking, viviamo molte vite allo stesso tempo e conosciamo tutte le sfumature del bene e del male. Per noi è naturale mostrare le emozioni, e questo ci rende più forti, come autori e come lettrici». Il 28 settembre sarà ospite al Women’s Fiction Festival di Matera. Conosce l’Italia? «Ci sono stata molte volte. L’estate scorsa ho visto Capri, dove vorrei ambientare la mia prossima storia. Così ho anche la scusa per tornarci!». T