IO, SPIKE E PAPÀ DENZEL
JOHN DAVID WASHINGTON GIOCATORE DI FOOTBALL. POI, A 30 ANNI, LA FOLGORAZIONE DA ATTORE. ORA ARRIVA NEI CINEMA CON UNA STORIA VERA, NERA E COMICA. FIRMATA DA SPIKE LEE, IL REGISTA CHE HA RESO ICONICO SUO PADRE
FFino a trent’anni è stato alla larga da Hollywood per giocare a football, in Usa ed Europa. Poi, dietro-front. John David Washington, figlio di Denzel, si è scoperto nel dna il talento del padre (due volte premio Oscar) e la verve di Spike Lee, amico di famiglia e regista di Malcolm
X nel 1992, di cui suo papà era protagonista e lui una piccola comparsa. Oggi, a 34 anni, John è l’eroe di un’altra storia nera e vera, ma anche comica, firmata Lee. In BlacKkKlansman, nei cinema il 27 settembre, interpreta il geniale detective che negli anni 70 riuscì a infiltrarsi nel Ku Klux Klan da afroamericano sparando battute razziste al telefono con uno dei leader e usando in azione, come alter ego, un collega bianco. Se il black power dello showbiz è talento al servizio della causa razziale, l’asse familiar-amicale dei dueWashington con Spike Lee ne è una delle incarnazioni.
BLACK & COMIC POWER
Thriller politico e commedia divertentissima, con una ricostruzione scenica spettacolare degli anni 70, BlacKkKlansman ha vinto il Gran premio della Giuria all’ultimo Festival di Cannes (e potrebbe arrivare agli Oscar). «Per me è stato come vincere il Super Bowl» ha detto John David da ex giocatore di football. «Volevo fare l’attore fin da ragazzino, ma ero introverso e ribelle» dice, lasciando intuire quanto fosse ingombrante il successo del padre. «Il football è stato il mio sfogo. Fisicamente coinvolgente, ma pericoloso. Mi sono rotto il menisco, e non solo. Ho picchiato la testa così spesso che è una fortuna se oggi ricordo le battute dei copioni. Però mi ha dato il senso di me, mi ha fatto scoprire cosa voglio davvero». Dopo la particina in Malcolm X, da bambino, è tornato a recitare solo un anno fa. Scommettiamo che, prima o poi, lo vedremo agli Oscar?