Le magnifiche quattro amichette geniali
Il 27 novembre inizia l’attesa serie tivù tratta dal bestseller mondiale di Elena Ferrante. Che lancerà nel mondo quattro giovanissime attrici napoletane
«Sembrava un gioco, all’inizio, ma ora ho capito che è una cosa grande. Che ci vedranno in tutto il mondo». Ludovica Nasti, 12 anni, faccia monella e parlata schietta, è una delle protagoniste de L’amica geniale, la serie tivù tratta dal bestseller di Elena Ferrante che arriva il 27 novembre in prima serata su Raiuno. Diretta da Saverio Costanzo, prodotta da Hbo con Rai Fiction e TimVision, è stata venduta in 56 paesi del mondo sulla scia del successo della quadrilogia edita in Italia da e/o. E se la “Ferrante Fever” contagerà gli spettatori come ha fatto coi lettori (10 milioni), preparatevi alle prossime stagioni (queste prime otto puntate sono tratte dal primo dei quattro libri). A dare volto alle due grandi amiche bambine e adolescenti, in un rione del napoletano negli Anni 50, sono quattro strepitose ragazzine napoletane che ora sognano di fare le attrici: Ludovica Nasti e Gaia Girace interpretano l’audace e ribelle Lila, Elisa Del Genio e Margherita Mazzucco la riflessiva e tenace Elena. Le abbiamo incontrate davanti a un gelato. Scoprendo che somigliano un po’ alle eroine della storia.
Com’è stato recitare? L’avevate mai fatto?
Ludovica (Lila bambina). «Io avevo fatto solo la modella, ma non è stato difficile fare Lila. Lei è molto decisa, mi
somiglia. Sembra cattiva ma non lo è, aiuta Elena a diventare più forte. Ho dovuto solo essere me stessa».
Elisa (Elena bambina) «Avevo accompagnato al provino mio fratello di 14 anni, lui non è stato preso ma hanno notato me. Lui? È contento lo stesso».
Margherita (Elena adolescente) «Anche a me è successo tutto per caso. Ho letto del casting su un volantino, per strada. E ho chiesto ai miei genitori di partecipare».
Gaia (Lila adolescente) «È stato fantastico, grazie a L’amica geniale sto realizzando il mio sogno. Sono iscritta a una scuola di cinema di Castellammare di Stabia e vorrei diventare un’attrice internazionale. Se diventasse celebre come Harry Potter? Oddio... magari!».
Quali sono stati i momenti e le scene più difficili?
Margherita «Le scene coi baci... per fortuna mi hanno messo a mio agio. Tra noi attori eravamo tutti amici e il regista ha allontanato più gente possibile, per girarla. Per le scene più spinte, invece, avevo una controfigura. Se farò l’attrice dovrò girarne altre, lo so. Mi abituerò».
Elisa «Io ho dovuto imparare con un coach il dialetto napoletano: sono di Posillipo, a casa mia non si parla».
Che cosa vi è piaciuto dei personaggi e della storia?
Elisa «Mi piace quando Lila ed Elena fanno filone, cioè bigiano la scuola. Quando vanno da Don Achille, il boss.
Quando buttano le bambole nello scantinato. Mi piace il fatto che si aiutano. Elena sembra timida, ma grazie all’amicizia diventa più coraggiosa, forte e sicura di sé».
Gaia «Mi è piaciuto il loro legame. È magico. Lila ed Elena si compensano. E leggendo il libro ho amato le descrizioni fisiche bellissime. Della pelle, degli zigomi».
Vi siete divertite sul set?
Ludovica «Era bello essere insieme a Elisa. E se c’erano anche gli altri bambini era divertente: al cambio inquadratura avevamo tempo per giocare».
Vi ha sorpreso la vita delle ragazzine negli anni 50? Ve la siete fatta raccontare da qualcuno?
Ludovica «Ho chiesto tante cose a mia nonna, perché lei se lo ricorda. C’era il rione. Parlavano tutti dialetto. La scuola era diversa da oggi. Era tutto più difficile».
Elisa «Ho capito quanto siamo fortunati. Allora, molti bambini non potevano permettersi di andare a scuola. Oggi è diverso ma tanti non vogliono studiare».
Margherita «I fidanzatini ce li abbiamo anche ora, ma è strano che una ragazza povera come Lila dovesse sposarsi a 16 anni. Oggi apprezzo di più tante cose che ho sempre dato per scontate, ma non lo sono».
E ora volete fare le attrici...
Margherita «Sì. Bello veder nascere un film. Ho scoperto tante emozioni, capito cose di me che non conoscevo». Elisa «Peccato solo che, quando sei sul set, non puoi vedere i tuoi amici tutti i giorni come prima».